Classifica a punto 2011/2012: Udinese Campione d’Italia. Napoli e Juventus in CL. Lecce, Cesena e Fiorentina retrocesse

Creato il 27 marzo 2013 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Nel suo libro “Vincere con il Fair Play Finanziario”, Paolo Ciabattini si era divertito a ridisegnare la classifica della Serie A tenendo conto non solo dei fattori sportivi, ovverosia dei punti conquistati sul campo, ma anche di quelli economico-finanziari, cioè il costo medio per punto ottenuto.

Luca Marotta e Tifoso Bilanciato hanno voluto prendere spunto da quell’idea, modificandola in parte.

Ecco la classifica reale della Serie A 2011/2012:

 

La Juventus ha vinto lo scudetto.

Milan e Udinese hanno avuto accesso alla Champions League

Lazio, Napoli e Inter alla Europa League. 

Lecce, Novara e Cesena sono retrocesse.

La nostra classifica “a punto” parte dai risultati sportivi ottenuti, ma introduce un fattore di ponderazione derivante dall’andamento economico della squadra: quanto più questa si allontana dal punto di pareggio (valore della produzione – costi della produzione), tanto più il punteggio ottenuto sul campo migliora (in caso di utile) o peggiora (in caso di perdita).

Poiché le compartecipazioni sono uno degli strumenti attraverso i quali le società finanziano la propria attività, nonostante nei bilanci i proventi e gli oneri da compartecipazione siano classificati nell’ambito degli “oneri finanziari”, per il calcolo dell’indice abbiamo pensato di tenerne conto, aggiungendo i proventi da compartecipazione al valore della produzione e gli oneri ai costi della produzione.

Sono state invece esclusi gli effetti della gestione finanziaria e straordinaria.

La formula utilizzata è in realtà molto semplice:

Punti ponderati = Punti reali x [(VP+Proventi da compartecipazione) / (CP+ Oneri da compartecipazione)]

VP = Valore della Produzione  

CP = Costi della Produzione

Due note tecniche:

  1. alcune squadre chiudono il proprio Bilancio al 31 dicembre di ogni anno (anziché a giugno in corrispondenza della stagione sportiva);  i dati che utilizzeremo non sono omogenei. Nello specifico si tratta di Atalanta, Fiorentina, Genoa, Milan e Novara;
  2. l’Udinese considera  nel suo bilancio le plusvalenze come proventi straordinari. Abbiamo invece riclassificato la voce all’interno del valore della produzione, coerentemente con le altre squadre.

La tabella che segue riporta i dati, tratti dai bilanci, utili a costruire il nostro indicatore:

Abbiamo voluto separare l’impatto dei proventi e degli oneri da compartecipazione per motivare la ragione della nostra scelta. Come potrete notare, infatti, se in linea di principio sono quasi irrilevanti (rappresentano il 2,9% del VP totale ed il 1,8% del CP totale), ci sono alcune squadre per le quali, invece, questa attività ha rappresentato un impatto comunque importante sui risultati (Atalanta, Fiorentina Genoa, Parma).

Vengono quindi calcolati i punti ponderati  sulla base dei quali si procede ad assegnare la nuova posizione in classifica. Infine, viene evidenziata la differenza di punti fra le due classifiche.

È significativo osservare che ci siano solo 7 squadre della Serie A che ottengono un beneficio da questa  modalità di calcolo.

Lo scettro spetta al Cagliari, seguito da Napoli e Udinese. Mentre, però, il risultato di Cagliari e Udinese è fortemente influenzato dalle plusvalenze del calciomercato, quello del Napoli al netto del calciomercato, avrebbe consegnato alla squadra la palma del migliore indicatore.

Per quanto riguarda, invece la coda della classifica, la Fiorentina è decisamente la più penalizzata, complice anche il differenziale emerso, che vede i costi della produzione quasi al doppio del valore della produzione. Nella nostra simulazione, infatti, la società viola avrebbe preso il posto del Novara fra le retrocesse.


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