Quante sono le lingue del mondo? E con quale criterio si è arrivati a stilare la classifica di quelle più parlate? Opinione comune tra gli studiosi è che le lingue naturali siano circa seimila, anche se non mancano proposte diverse che portano le migliaia persino a otto; dall'elenco si escludono, non ovviamente, i dialetti, che, pur essendo sistemi di comunicazione a tutti gli effetti, non godono dello stesso prestigio socio-politico (si pensi al rapporto tra fiorentino e lingua italiana oggi, nonostante quest'ultima si sia sviluppata proprio dal primo).
È l'organizzazione a cui qui si fa riferimento per la classifica delle lingue più parlate nel mondo: l'ente ha proposto un raggruppamento degli idiomi in base a ben dieci ordini di grandezza - da 9 (le lingue che contano oltre un miliardo di parlanti) a 0 (quelle che non ne hanno più, come il latino) -, che ha portato ai seguenti risultati (in alcuni casi, nient'affatto sorprendenti):
1. Cinese mandarino - un miliardo;
2. Inglese - un miliardo;
3. Hindī + urdu - 900 milioni;
4. Spagnolo - 450 milioni;
5. Russo - 320 milioni;
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6. Bengali e Arabo - 250 milioni a testa;
7. Portoghese - 200 milioni;
8. Maleo-indonesiano - 160 milioni;
9. Giapponese - 145 milioni;
10. Francese e Tedesco - 125 milioni a testa.
Anche se la classifica è attendibile, i dati vanno comunque considerati con una certa cautela; a spiegarlo sono i linguisti Giorgio Graffi e Sergio Scalise nel loro Le lingue e il linguaggio. Introduzione alla linguistica (Il Mulino, 2010):
"Anzitutto, certe lingue che ufficialmente sono diverse, come lo hindī e lo urdu, che sono rispettivamente ufficiali dell'India e del Pakistan, sono considerate la stessa lingua 'perché i parlanti di entrambe si comprendono a vicenda'. Inoltre il numero dei parlanti include anche quelli che parlano la lingua in questione come 'seconda lingua': questo è il caso di molti parlanti dell'inglese o del francese in ex-colonie della Francia o dell'Inghilterra. [...] Infine, la stima del numero di parlanti si basa, fondamentalmente, sul numero dei cittadini di una determinata nazione, ma questo può essere un criterio inaffidabile, [...] perché esiste ancora un buon numero di italiani [per esempio], che parla solo il proprio dialetto, e forse ha difficoltà non solo a parlare, ma anche a comprendere l'italiano".
Tali problemi, per di più, non devono dare adito al solito fraintendimento secondo il quale una lingua sia più importante dell'altra: certo, il prestigio internazionale è diverso (si pensi all'inglese, oggi strumento di comunicazione mondiale), ma a livello linguistico tale classificazione non è particolarmente significativa; tutti gli idiomi, infatti, sono sistemi di comunicazione, e, in quanto tali, quindi sono strutturati come tutti gli altri e meritano la stessa attenzione.




