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classy girls don't kiss in bars, you fool.

Creato il 26 luglio 2013 da Agipsyinthekitchen
classy girls don't kiss in bars, you fool.
classy girls don't kiss in bars, you fool.
Era Aprile, era la settimana del Salone del Mobile e io volevo solo andare in giro per Milano alla ricerca del mio uomo con la barba, sperando di incrociare il suo sguardo un po' di nascosto, un po' furtivo, tra i mille eventi che popolano la nostra bella città.
Era Aprile e faceva stranamente caldo: un preludio di un'estate che poi si rivela essere un po' londinese, ma quel giorno no.
Quel giorno era cielo blu e noi abbiamo potuto metterci a bere prosecchi e guardare tramonti dai tetti di Via Ventura, in salopette di jeans e magliette a righe, così, sbadatamente hipster.
classy girls don't kiss in bars, you fool.
Era Aprile e  finalmente era leggerezza, libertà, quella strana libertà che ti unisce quando si è insieme con un'alchimia difficile da gestire che attrae come calamite e non permette momenti di distacco ma che rende incredibilmente magico il tempo da soli,  e non importa cosa succederà: il regalo più bello era stato consegnato, fatto e lo si assaporava delicatamente.
Ricominciare.
A credere, sentire e vivere, quando per troppo tempo non ci si ricordava nemmeno com'era l'emozione di semplici gesti.
Forse la Primavera è proprio questa.
Tutto il resto è noia, importava solo del nostro spazio temporale nel quale scambiare sorrisi, brindando a una Serenedipità che strizza gli occhi al Fato.
Tutto il resto poi verrà.
Il cuore è di nuovo pieno di battiti.
Mi stringo in una maglietta rubata e confido in una nuova filosofia, quella del Grande Si.
#youknowwhoyouare e la leggerezza che mi hai regalato è qualcosa che mai nessuno mi toglierà.
E non importa di quello che accade. O che accadrà.

Tutto quello che mi hai regalato sarà sempre con me.


E noi non sappiamo dire "noi", ma mi hai regalato il Sole in inverno.
Quindi. 
Prima della dipartita estiva, dove staccherò mente e pensieri. 
Dove vivrò a piedi nudi e non asciugherò più i capelli. 
Dove non toccherò pentola o tegame e il computer sarà a casa ad aspettarmi.
Dove  l'aifon sarà sostituito da una dozzina di libri che ho accumulato durante l'anno.
E quindi.
Quindi un pensiero a quel mese, a quel giorno, un fast rewind.
Era Aprile e io sono stata eletta Citizen Grey.
Un pomeriggio a giocare con gli abiti che preferisco, con quei pezzi del guardaroba che vengono ritenuti un po' vintage, un po' archivio.
Un po' anche pezzi che mettiamo sempre, ce li infiliamo in mattini in cui vorremmo fare a pugni con il guardaroba e la cabina armadio è un mostro spaventoso.
Frasi , musica ad alto volume, uno stylist che ci vede lungo e che mi chiede di essere meno Parigi e più New York, e alllora si gioca, ci si trasforma, si inventa, come è giusto che la moda sia: invenzione in bilico tra sogno e realtà.
Una fotografa bravissima che gioca con la luce e con il mio corpo, che ormai si muove libero senza ostacoli o barriere di imposizioni
Il risultato: la foto più bella che credo sia stata fatta a Gipsy. Nella mia gonna preferita.
Tutto qui:
http://grey-magazine.com/alice-agnelli
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