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Claudio Baglioni e Gianni Morandi: i Capitani Coraggiosi della Musica Italiana

Creato il 18 febbraio 2016 da Dietrolequinte @DlqMagazine
Claudio Baglioni e Gianni Morandi: i Capitani Coraggiosi della Musica Italiana

Era settembre a Roma. L'anno il 2015. "Abbiamo dato vita ad un compromesso storico nella storia della canzone italiana": il progetto Capitani Coraggiosi, che qualche mese fa celebrava l'inizio di una lunga serie di concerti, si potrebbe riassumere con queste poche parole pronunciate da Claudio Baglioni durante le prime interviste in cui il cantante romano parlava dello strano sodalizio con Gianni Morandi.

Sul palco ritroviamo così Baglioni, artista riflessivo e meditativo, e Morandi, euforico e brillante, e alle loro spalle, come disposti in un ideale parlamento, ventuno musicisti (che i due artisti hanno definito, in modo scherzoso, i "suonatori-senatori"). Lo show è uno scontro tra due titani che hanno contribuito a scrivere molte delle pagine più belle della nostra storia musicale.

Capitani coraggiosi è anche il titolo della canzone che Baglioni ha scritto per suggellare questa unione, manifesto programmatico del "compromesso storico". "Noi saremo sempre qua / tra il bagliore e il tuono / tra l'oceano e il molo / tra il silenzio e il suono / tra il cammino e il volo / tra la testa e il cuore / capitani coraggiosi noi", cantano i due prendendo posizione sul palco, di fronte alla tribuna di musicisti. Il duello comincia con la performance di Baglioni per poi continuare con un brano del bolognese, un duello che in alcuni episodi vede i due contrapposti in modo equilibrato e che in altri, invece, vede l'uno prevalere sull'altro. Poche parole, tanta musica, qualche battuta. Nel corso dello spettacolo le differenze si notano, e come se si notano: Claudio è serioso, fermo, profondo, si scioglie difficilmente. Gianni si diverte, si scatena e fa scatenare il pubblico. Il giorno e la notte, il braccio e la mente, a suggerire il clima di un duello bilanciato in cui le due parti sono l'una dipendente dall'altra e rappresentano l'una un valore aggiunto per l'altra.

L'unica differenza tra i due? L'omaggio reciproco. Mentre Morandi, come sempre, interpreta magistralmente Sabato pomeriggio non allontanandosi troppo dalla versione originale ma riuscendo comunque a fare sentire ogni singola emozione, Baglioni fa di Non son degno di te un "classicone" alla sua maniera impossessandosi letteralmente del pezzo (in fin dei conti è un cantautore e non un interprete come il collega). Uno su mille rappresenterebbe l'ideale epilogo del concerto, ma a chiudere una maratona di oltre tre ore arriva La vita è adesso. "Sei tu che porterai il tuo amore / per cento e mille strade / perché non c'è mai fine al viaggio / anche se un sogno cade".

Dodici appuntamenti romani che hanno segnato l'inizio e la fine di quest'avventura. O almeno così sembrava perché il viaggio è ripreso il 17 febbraio da Jesolo e proseguirà il 19 e 20 febbraio a Padova. Il tour toccherà diverse città italiane (da Milano a Firenze, da Napoli a Torino, passando per Acireale, Genova e Bari) per concludersi il 15 aprile a Livorno.

Morandi, nel frattempo, è diventato un idolo della generazione 2.0 per il suo modo gentile di usare la rete. Re indiscusso di Facebook, rappresenta il trionfo della normalità, la normalità di chi, tra una cantata e l'altra, si gode la pensione a colpi di passeggiate, tortellini cucinati dalla moglie Anna e foto con le galline. Gianni risponde a tutti quelli che lasciano un commento sulla sua pagina senza fare distinzioni tra forzati dell'ironia, veri e propri fan e polemisti dal doppio clic facile. Lui del resto è da decenni uno dei volti di punta di Mamma Rai.

Baglioni, oggi come ai tempi in cui faceva sospirare la mia mamma e tutte le ragazze della sua età, è algido, elegantissimo e bellissimo. Anche lui ha ottenuto grandissimi riscontri sul piccolo schermo: ricordiamo gli show con Fabio Fazio e, soprattutto, un suo concerto trasmesso in diretta dallo Stadio Flaminio di Roma (era il tour di Oltre nel 1991) che stracciò all'epoca ogni record d'ascolto.

Noi li abbiamo incontrati qualche giorno fa a Firenze, nella splendida Sala d'Arme di Palazzo Vecchio. Per l'occasione, succoso antipasto dei concerti fiorentini che avranno luogo al Mandela Forum i prossimi 27, 28 e 29 febbraio, ai due artisti sono state consegnate le Chiavi della città dal sindaco di Firenze Dario Nardella. La motivazione viene svelata dallo stesso primo cittadino: "Claudio e Gianni sono il simbolo del bel canto italiano nel mondo, sono gli interpreti contemporanei di un patrimonio secolare della musica italiana del recitar cantando, che nasce proprio a Firenze. Il dono delle Chiavi è anche un modo per affermare ancora una volta che Firenze è la città della musica e del bel canto e che la nostra città abbraccia Claudio e Gianni, due grandi artisti e amici".

"Sono felice e soddisfatto di essere a Firenze e di aver ricevuto le Chiavi della città dal sindaco Nardella. Da Firenze provenivano tanti miei collaboratori ed è una città dalla quale sono partiti o finiti molti miei "giri di concerti". Avere le Chiavi è un bel privilegio che implica tanta responsabilità", ha detto Claudio Baglioni. Stessa soddisfazione è stata espressa anche da Gianni Morandi che, felice per il prestigioso riconoscimento, ha così commentato: "Sono onorato di riceverle da una città che rappresenta l'arte in Italia e nel mondo e, pensando poi a chi le ha ricevute prima di noi, sento il peso della responsabilità. Sono legato a Firenze, dove sono venuto in tante occasioni in passato e dove continuo a venire spesso ancora oggi con mia moglie".


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