Claudio Bertolotti. Un cuneese chiamato a “riscrivere” la dottrina della Nato a Brussels
Creato il 13 ottobre 2013 da Asa
da piemonteoggi.it
Team internazionale di esperti impegnati nello studio e nella redazione della linea guida che dovrà aiutare i nostri soldati impegnati
in operazioni all’estero.
Si è conclusa l'11 ottobre, la conferenza presso il comando generale
della NATO incentrata sull’aspetto umano dei contemporanei conflitti
armati (dall’Afghanistan, alla Siria passando per il Libano). Un lavoro
di equipe che ha visto impegnati fianco a fianco esperti e
luminari di alcune tra le più prestigiose università statunitensi e
britanniche, nonchè specialisti militari del centro di eccellenza
“Humint” (Human intelligence) della Nato di Oradea (Romania) diretto dal
colonnello Razvadan Sordu. Tra gli aspetti maggiormente approfonditi,
la ricerca di una linea guida comune a tutti i paesi aderenti
all’Alleanza atlantica sul corretto approccio culturale – cross-cultural communication strategy.
Claudio Bertolotti, cuneese classe 1975, è l’unico italiano chiamato a
far parte del team internazionale di esperti impegnati nello studio e
nella redazione della linea guida che dovrà aiutare i nostri soldati
impegnati in operazioni all’estero, aumentandone così la sicurezza
personale e le possibilità di raggiungere tutti gli obiettivi delle
missioni che saranno chiamati a svolgere in aree di crisi, le guerre
moderne cosiddette asimmetriche. Nel dettaglio, la finalità del progetto
è la limitazione delle azioni militari convenzionali sostituite da un
approccio “morbido”, basato sul dialogo; un approccio innovativo che
Bertolotti ha voluto definire “smart power”, in contrapposizione all’uso
della forza militare. Il contributo di pensiero di Bertolotti ha
ricevuto il plauso generale e un vivo apprezzamento da parte della
stessa Nato che nelle prossime settimane renderà accessibile a tutto il
pubblico la versione “non classificata” della pubblicazione dal titolo Human Aspects of the Operational Environment.
Claudio Bertolotti, fondatore di Afghanistan Sguardi e Analisi,
già capo sezione contro-intelligence della Nato in Afghanistan,
direttore di ricerca presso il Centro Militare di Studi Strategici,
responsabile dell’Osservatorio strategico “teatro afghano” per il
Ministero della Difesa, ha introdotto l’insegnamento di “corretto
approccio socio-culturale” per il personale militare italiano destinato
all’impiego in Afghanistan. Laureato in Storia contemporanea,
specializzato in Sociologia dell’Islam, e dottore di ricerca in
Sociologia e Scienza Politica, ha all’attivo numerosi articoli
scientifici, saggi e libri e ha collaborato, e collabora, con media
locali e nazionali. È stato candidato alla camera per il movimento FARE Per fermare il declino.
(articolo originale su targatocn)