Kevin Smith si è ufficialmente installato nel mio televisore!
Dopo aver visto il suo esordio non poteva mancare il seguito, e ora che che l'amore è confermato, non mancherà di certo il resto della sua filmografia.
L'etichetta di cult affibbiata negli anni, e a ragione, a Clerks, ha fatto sì che la paura per il suo sequel, con molti più soldi e quindi molti più rischi, fosse assai alta.
Smith è riuscito però a gestire il tutto creando il giusto equilibrio tra citazioni nerd, situazioni al limite -se non oltre- l'assurdo e il trash e quella dose di personalissimo stile che lo contraddistingue (con tanto di cammei dei suoi altri attori feticcio).
A fare da collante al tutto, Dante e Randal, che nonostante gli anni passati e lo Quick Stop andato in fumo, non sembrano essere cresciuti poi molto. Certo, ora lavorano come cuochi/camerieri in un fast food, e sì, Dante sta per convolare a nozze e trasferirsi in Florida, ma sotto sotto i due sono rimasti i cazzoni di sempre, indecisi e sempre pronti a combinare casini.
Immancabilmente al loro fianco, o meglio, fuori dal loro posto di lavoro, Jay e Silent Bob, che regalano i momenti più comici ma anche quelli un po' più tirati del film. New entry invece la bella e simpatica (e soprattutto sorprendente in quanto interpretata da Rosario Dawson che mai ho considerato più di tanto come attrice) Becky e il goffo e nerdissimo Elias, con il quale Randal riuscirà a doppiare la mitica discussione sulla morte nera di Star Wars, mettendo a confronto la trilogia di Lucas con quella di Jackson.
Oltre a dei convincenti nuovi personaggi, Clerks II mostra anche la crescita che, in 12 anni, Kevin Smith ha fatto. La gestione non solo del colore e del budget più consistente a disposizione, ma anche e soprattutto della trama fanno di questo seguito un film molto più solido e compatto, abbandonando il sì fortunato ma un po' raffazzonato racconto a episodi.
Lo svolgimento in una sola giornata non cambia però, dove l'amore e le sue dolorose scelte la fanno da padrone: nel tormentato rapporto tra Dante, la sua futura moglie e la sua capa, si installano quindi gag memorabili (quella del povero asino), momenti da musical e pure qualche lacrimuccia, perchè, sì, i due commessi più politicamente scorretti del grande schermo riescono a far commuovere grazie ad un'amicizia tanto speciale e quel finale evocativo e ricco di significato!
Non resta ora che aspettare con molta ansia il terzo e ultimo capitolo, non ancora in lavorazione che dovrebbe chiudere per sempre -e si spera in gloria- la carriera del regista.
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