Click! E Posy guarda nel display.
Camden, una domenica mattina e tre ragazzi.
Perché Posy ha scattato in quell’istante? Perché ha scelto proprio quei tre, in quel turbinoso melting pot? Che cosa l’ha colpita?
Per Raven era stata una questione di timbro. Ci aveva pensato un anno, aveva accettato quel lavoro nauseabondo al fish and chips. Tornava nella sua casa di periferia con l’odore di fritto sui vestiti e suoi capelli. Stava per ore sul letto, ogni sera, a sentire il suono che producevano le corde. Aveva immaginato accordi e li aveva fusi insieme fino a farne delle canzoni. Gli bastava fissare il poster davanti alla parete… e le mani già suonavano quello strumento immaginario.
Quando era libero passava il tempo incollato alla vetrina del negozio. Guardava quella creatura. Era la sua musa, come lo era stata per Kurt.
Poi era arrivato quel venerdì di fine maggio. Con la paga in mano, era tornato a casa urlando dalla gioia… Contando e ricontando i soldi che aveva da parte e ricontrollando i prezzi su internet. Si era alzato presto, all’alba di quella domenica. Aveva indossato i jeans preferiti, la maglia vintage, le all star blu e il cappellino Manchester Utd.
Sembrava che anche la metro suonasse per lui, mentre correva nei tunnel.
Era a pochi passi dal suo sogno quando Posy aveva scattato la foto.
Era stata una questione di gusto per Rhonda.
Profumi orientali e fantasia di colori che si fondevano in quei sapori esotici. Un momento catartico per lei. Quello non era solo cibo, era proprio una filosofia di vita. La stessa che lei esprimeva quando si vestiva… Con quella grande sciarpa etnica sui pantaloni di cotone ampi e il patchwork della borsa che si abbinava, in qualche modo, ai sandali di cuoio.
Quegli abiti che sembravano una cascata di tessuti ondeggiavano sul suo corpo mentre camminava verso il banco dei cibi indiani.
Negli scaffali della libreria di Rhonda c’è il buio complice delle confidenze tra donne, nel vagone ferroviario della Nair.
Lei aveva passato la notte insonne perdendosi nella Bombay degli anni’70, nella rivoluzione di Armaiti, Laleh, Kavita e Nishta. Si era lasciata invadere dalle loro vite e dalle loro decisioni. Thrity era diventata ormai l’amica che la portava in terre lontane, con cui dimenticava la noia delle lunghe ore al telefono nel tentativo di vendere tariffe scontate.
Era stata indecisa Rhonda quella domenica mattina davanti alla grande lavagna e a quel menù dalla scelta quasi infinita. Ed era stato in quel momento di riflessione che era stata colpita dal click di Posy. Un attimo prima dell’arrivo della sua amica.
Scelta. Sì, per Rod era stata una scelta. Non era solo una catenina. Sarebbe diventato il simbolo di una persona e di una vita. Si capiva lontano un miglio, che quel ragazzo dell’upper class, che sembrava appena uscito da un ufficio di Fleet Street, stava per regalare una collana alla sua ragazza alta, bionda e con gli occhi azzurri.
Rod aveva avuto una vita “da volo in business”. Ottime scuole, ottima famiglia e ora stava pensando al matrimonio, ai figli, alla carriera.
Forse gli mancava qualche “volo pindarico” ogni tanto. Questo pensava Posy. Forse quel ragazzo lasciava poco all’immaginazione e sembrava fuori contesto per Camden. Troppo “inquadrato”, troppo “perfetto”, troppo “borghese”.
Eppure lo sguardo che lanciava sugli oggetti andava “oltre”, sembrava che, malgrado le sue sovrastrutture volesse valutasse l’intima essenza di ogni cosa che prendeva fra le mani.
Il click di Posy arrivò nell’attimo in cui sceglieva una catenina semplice a maglie larghe. Essenziale… e forse un po’ maschile.
Posy e il tuo occhio fotografico! Che in fondo è solo un rifugio pieno di luoghi comuni.
Se in quel momento ci fosse stato un vero fotografo, oltre all’improvvisata Posy, sicuramente avrebbe dedicato almeno un click proprio a lei, fissando l’attimo in cui si sta sgretolando il suo mondo immaginario. Perchè Raven posa distrattamente la Fender Munstag e acquista, invece, un disco rarissimo (il più caro dell’intero negozio) con la sua carta di credito.
Perchè Rhonda, mentre Posy la fissa incredula, dice insofferente alla sua amica “Basta, non ci riesco, questa roba mi fa schifo!” e allontana il piatto di verdura indiana da sé, mentre l’amica dice ridendo “Scommessa persa, oggi il cinema lo paghi tu!”
Perchè vicino a Rod arriva un Hells Angel che lo bacia, mentre lui gli mette la collanina al collo e Posy abbassa lo sguardo quasi per non vedere.
Povera, povera Posy. E’ Camden, sveglia! Non è la tua vita color fragola che si tinge a volte di azzurro cielo. Quello non è un ragazzino povero con un sogno, non c’è nessuna ragazza new age, non c’è nessun principe azzurro. Le tue storie, come in un film americano anni ’50, sono di un’ingenuità appena appena speziata di rabarbaro.
Dai scatta ora! Coraggio, Posy! Scatta!
Invece Posy ripone la macchina fotografica. Si siede al tavolo di un caffè, prende dalla sua borsa un blocco rosa e una penna (quando ti convertirai al portatile?) e inizia a scrivere le storie di Raven, Rhonda e Rod. Come le vede lei, come avvengono nel suo mondo, non come è la vita! Buona fortuna, Posy!