Parole a confronto
Cliènte
Dal latino cliente(m).
Sostantivo maschile e femminile.
1. Chi frequenta abitualmente un locale, un esercizio pubblico.
Chi si avvale dell’opera di un professionista.
2. Nell’antica Roma, persona libera che si poneva sotto la protezione di un cittadino potente (patrono), assicurandogli in contraccambio il proprio favore elettorale.
3. (estensione) Chi per tornaconto personale asseconda con servilismo la volontà di un personaggio potente.
Patròno
Dal latino patronu(m), derivato di pater patris ‘padre’.
Sostantivo maschile.
1. Difensore; in particolare, avvocato che cura gli interessi di una parte in una causa: patrono di parte civile.
2. [femminile patrona] Santo riconosciuto come protettore di un paese, di una città, di una comunità e simili: san Francesco è il patrono d’Italia; san Crispino è il patrono dei calzolai.
3. [femminile patronessa] Persona influente che dà il proprio sostegno o la propria adesione a un’iniziativa, una manifestazione, un’opera di beneficenza e simili.
4. Nell’antica Roma, cittadino autorevole che tutelava e difendeva i clienti e gli schiavi liberati, e talora gli interessi di intere comunità straniere.
5. (ecclesiastico) Chi ha il diritto di patronato su un beneficio ecclesiastico.
Clientèla
Dal latino clientìla(m).
Sostantivo femminile.
1. L’insieme dei clienti di un negoziante o di un professionista: una buona clientela.
2. Il rapporto di protezione e soggezione volontaria tra cliente e patrono, come istituto giuridico e sociale dell’antica Roma.
L’insieme dei clienti di un patrono.
3. (estensione, spregiativo) L’insieme di coloro che sostengono un personaggio potente, ottenendone in cambio favori e protezione: le clientele politiche.
Clientelìsmo
Derivato di clientela.
Sostantivo maschile.
Sistema di rapporti interpersonali fondato sul favoritismo: clientelismo politico.
(spregiativo) Politica di distribuire benefici non in base al merito o al diritto, ma in relazione al proprio interesse.
Una (parola) giapponese a Roma
Diseur [di'sœr]
Voce francese, derivato di dire ‘dire’.
Sostantivo maschile invariabile.
(ironico) Chi parla con una dizione eccessivamente compiaciuta, fine dicitore.
"4 aziende su 10 non hanno ripreso le attività, per il restante 40% il futuro è incerto."
Sentita dal telegiornale di La7.