Dopo aver visto un film come Drive, con cotanta colonna sonora, non puoi fare a meno di cercare di ripercorrere le scene e le azioni del fantomatico guidatore senza nome, e desiderare fortemente di ricreare le stesse atmosfere almeno dentro l'abitacolo del proprio inadeguato autoveicolo (niente 300 cavalli per ruggire nella notte, sigh!).
La colonna sonora è componente fondamentale di questo capolavoro cinematografico come lo fu la colonna sonora di Pulp Fiction: così caratterizzante, così sfacciatamente retrò, così maledettamente cool. Un misto di musiche alla Carpenter e alla Daft Punk, ma così pure una mistura di vari sottogeneri della musica ambient, collocabili all'incirca dalle parti di gruppi come Stars of The Lid (Los Angeles anche qui, perbacco!). Alcune volte ci si trova in luoghi melodici molto simili a quelli Moroderiani dei tempi di Top Gun, ma tutto ha senso, tutto torna. Il crescere inebriante dello scandire di un battito notturno psicotico, l'incedere trionfale dell'armonia. E' innegabile che quest'accozzaglia di suoni sintetici veramente pop non avrebbe molto valore se non fosse stata inserita con precisa meticolosità in mezzo ad un film che probabilmente farà parlare di sé per anni, ma è pure vero che lo stesso film ha beneficiato immensamente di questo sottofondo così fuori dagli schemi.
Il dilemma, quindi, per gli appassionati di condivisione su web delle conoscenze musicali è il seguente:
Dopo 107 giudizi espressi, questo disco ha ottenuto una media di 3,85 su rateyourmusic più per meriti del film capolavoro o più per il suo contenuto musicale?
Difficile dirlo. Ciò nonostante, è bello viaggiare nella notte in auto ascoltando "Rubber Head" ed immaginare di sfrecciare sopra e sotto superstrade affollatissime di umanità senza speranza.