Clint Eastwood day- Hereafter ( 2010 )

Creato il 31 maggio 2013 da Bradipo

George, operaio americano timido e un po' represso ha un dono che non vorrebbe avere. comunica con i morti anche se cerca di evitarlo il più possibile. Intanto una giornalista francese sta cercando risposte a tutte le visioni avute durante il coma sofferto a causa dello tsunami e una donna londinese, tossicodipendente e single, cerca di riprendersi dalla morte del figlio di dieci anni a causa di un incidente stradale. Le storie magicamente, o forse no, si intersecheranno tra di loro.
Se qualcuno mi chiedesse che cosa è per me Hereafter non saprei rispondere subito. Dovrei come minimo raccogliere le idee. Questo perchè  Eastwood pone tutta una serie di interrogativi ai quali non è così semplice rispondere. Grossolanamente potrei dire che questa pellicola è il frutto della mente di un agnostico ottantenne (ma in realtà il film non è scritto da lui ma da Peter Morgan anche se si suppone che il vecchio Clint sposi in pieno le tesi dello script) che si incomincia a interrogare su che cosa c'è dopo. E la sua apparizione a poca distanza a quello che è stato l'epitaffio della sua carriera d'attore, GranTorino , rappresenta materiale idoneo per riflessioni supplementari. In realtà il film di Eastwood non è solo questo: è un film su quella sottile linea candida, impalpabile che divide l'here dal there il before dall'after .
L'aldilà che nelle  lovelybones jacksoniane è un limbo color pastello qui diventa qualcosa di indeterminato, dai contorni appositamente sfumati, tutto in controluce in modo che non è possibile mettere a fuoco ciò che si vede. E'un'altra dimensione spirituale, un modo diverso di esistere. E coloro che hanno loro malgrado vissuto esperienze di premorienza ne hanno avuto solo un'impressione parziale, fallace.
Eastwood si chiede cosa ci sia oltre ma non deborda nel misticismo d'accatto, è sempre quieto come all'interno di un confortevole amnios, punto di osservazione privilegiato e ci dice la sua riguardo all'argomento .La morte incombe su questo film come incombeva su Mystic River o in quella stupenda ballata sudista che era Mezzanotte nel giardino del bene e del maleMa qui il punto di vista è plurimo, le varie vicende umane vanno a formare un puzzle (in verità non così complicato) che si ricompone nel finale. E si parla di solitudine, di dolore che lacera da dentro, di elaborazione del lutto, del clima rovente dovuto agli attentati terroristici.

I vari personaggi portano all'interno del film tutto il loro dolore pregresso, sia esso frutto di esperienze violente (lo tsunami per la giornalista/scrittrice Marie che vive un temporaneo trapasso, la perdita del fratello gemello per Marcus), sia diretta conseguenza del dolore altrui di cui ci si fa carico (George con il suo shining sensitivo percepisce le morti e le voci dei cari delle pesone a cui stringe le mani).E ripercorrendo le traiettorie curve dei primi film di Inarritu, la vicenda da trina si fa una. E ognuno trova la propria serenità per continuare a vivere non sentendosi schiacciato dal peso del'attesa per quello che c'è dopo. Soprattutto ognuno riesce a trovare un antidoto (nel caso di George e Marie forse è addirittura troppa grazia sfociando quasi nel fiabesco) alla solitudine che fino ad ora li ha attanagliati. Dal punto di vista stilistico sorprende lo tsunami dei primi minuti, un grido in digitale strozzato in gola, mentre il resto del film è un ripercorrere il classico Eastwood/style: un susseguirsi di sequenze fluide e armoniose nella loro musicalità, senza inutili accelerazioni in fase di montaggio ,lasciando tutta la responsabilità alla spontaneità degli attori colti nelle loro sfumature con una cinepresa che riesce a frugare nelle loro emozioni: stupisce la Howard con i suoi occhi di gatta che intristiscono, stupisce Damon  lontano dal modello all american boy tutto palestra e torta di mele , ma uomo prostrato, quasi incurvato dai dubbi e dalla coscienza.
Pur se prodotto da Spielberg questa pellicola ha poco di hollywoodiano eccetto forse per il gusto dolciastro di alcune parti.
Ed è probabilmente per questo che gli incassi americani sono stati molto fiacchi.
Hereafter  è un film che non fornisce risposte su quello che c'è dopo: il vecchio Clint se ha queste benedette risposte se le tiene per sè.
E un pò forse ridacchia di noi....

( VOTO : 7+ / 10 ) 


Da buon bradipo scordarello arrivo buon ultimo....oggi avevo completamente dimenticato l'omaggio al grande Clint, forse perchè in questo mese ne erano un po' troppi ma tanto me li sono scordati tutti.
Questo post entra da ultimo e anche un po' abusivamente nel novero di posts dedicati a Eastwood per il suo compleanno da un pugno di valorosi fancazzisti bloggers. Questa la lista:
Montecristo
Cinquecentofilminsieme
Ho voglia di cinema
Triccotraccofobia
Movies Maniac
Il Cinema Spiccio
50/50 Thriller
In Central Perk
viaggiando ( meno)
White Russian
Scrivenny
Director's cult
Pensieri Cannibali
La fabbrica dei sogni
Combinazione Casuale
Era meglio il libro
Bollalmanacco di cinema
Bette Davis Eyes

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