- Miglior creazione di un testo teatrale in lingua francese
- Gran premio della drammaturgia.
Un successo legato forse anche ad un tema tanto attuale, quello di crisi di una coppia, sulla fine di una storia d’amore.Soli in scena in un grande stanza bianca, vuota, quasi asettica, un uomo e una donna si affrontano in due monologhi taglienti che non arriveranno mai a farsi dialogo. È lui che inizia la conversazione recitando un lungo e denso monologo che introduce il pubblico nei meandri della sua mente, alla ricerca delle ragioni della fine del suo amore. I pensieri e le parole si fanno lame taglienti e scintillanti, ordinate e pronte all’uso. Saranno solo alcuni impercettibili movimenti delle mani e del corpo a tradire la lucidità apparente del suo ragionare, mentre vengono messe in fila le ragioni primarie e secondarie del suo disamore. È il corpo che parla, che tiene le fila di questo lungo monologo mentre le mani, la bocca, le gambe si spingono oltre lo spazio scenico.Lei ascolta a lungo e attentamente, mentre il suo corpo sottile e delicato respira, arriva a toccare acuti picchi di tensione emotiva per poi scivolare di nuovo nel più completo silenzio. Il corpo. Le sue posture, sanno come creare silenzio, come chiedere silenziosamente. È come se dicesse: “E allora? Sono qui. Sono qui (nonostante il mio silenzio) per riempire il tuo spazio. Sto aspettando. E continuo a farlo”. Dopo un lungo e profondo respiro inizia anche lei la sua replica, per poi chiudere il tutto con una tagliente frase assassina.
dal 3 al 14 aprileTeatro Vascello Via G. Carini, 78 - RomaClôture de l'amourdi Pascal Rambert conAnna Della Rosa e Luca Lazzareschi
Orario
dal martedì al sabato ore 21 – domenica ore 18biglietti