Hanno fatto la storia del cinema di fantascienza, con la carica innovativa e immaginifica di Matrix. E adesso gli autori di quella trilogia diventata cult, i Wachowski, tornano alla grande nelle sale di tutto il mondo. Con due novità. La prima, ormai stranota, è il cambio di sesso di uno dei due fratelli (l'altro è Andy): Larry è diventato Lana, una donna a tutti gli effetti, e sfoggia sul red carpet un taglio di capelli a ciocche fucsia e viola e un'irresistibile allegria, che non possono passare inosservati. La seconda, invece, riguarda lo stile: rispetto alle loro opere precedenti, infatti, Cloud Atlas - questo il titolo - potenzia al massimo gli elementi filosofici, metafisici e un po' new age cari ai registi. Trascinando lo spettatore in un viaggio fantastico tra personaggi e epoche diverse, tra passato presente e futuro. In cui, tanto per andare sul sicuro al botteghino, recitano attori ad altissimo tasso di popolarità: Tom Hanks, Halle Berry, Susan Sarandon e Hugh Grant. Insieme a Hugo Weaving, Jim Braodbent, Jim Sturgess.
All'origine c'è un romanzo omonimo, scritto da David Mitchell (edito in italiano da Frassinelli con il titolo "L'atlante delle nuvole"), una storia divisa in sei parti, ambientata in altrettanti mondi e epoche, attraverso circa cinquecento anni di storia, per una riflessione suggestiva e complessa sul riverberarsi delle azioni dei singoli attraverso i secoli, facendo prendere alle loro vite direzioni imprevedibili.
Riassumerne la trama non è impresa facile. Sei narratori differenti raccontano le sei storie: quella di un notaio che si mette in viaggio nell'Oceano Pacifico a metà Ottocento; un compositore senza un soldo che vive nel Belgio squassato dalla Seconda Guerra Mondiale; una giornalista idealista nell'America degli anni Settanta; un editore britannico in fuga dai creditori; un robot programmato per servire in un bar che si trova rinchiuso nel braccio della morte e un giovane che vive in un arcipelago del Pacifico che vede scomparire dal giorno alla notte scienza e civiltà.
"La nostra vita non ci appartiene. Siamo legati ad altri. E con ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro. Tutto è connesso".
Un mix di filosofie più o meno orientali e di spirito visionario che o cattura o non piace: in questo caso, probabilmente, le mezze misure non sono ammesse.
Questa strordinaria storia approderà nei cinema italiani il 10 gennaio 2013. Ecco intanto un promettente assaggio di quel che vedremo:
Fonti: http://www.today.it http://www.repubblica.it