Coalizione: navigazione a vista estenuante e infruttuosa!
Per esempio, su L’Adige di domenica 11 aprile, il presidente Dellai è preoccupato dei movimenti dei partiti della coalizione; condivido in pieno la sua preoccupazione, però vorrei puntualizzare alcuni passaggi che ho vissuto in prima persona in queste settimane.
Rovereto: fin dall’inizio della vicenda, l’asse UPT-PATT-UDC, con l’allargamento al PD, ha avviato una sorta di patto di collaborazione, escludendo subito gli altri partner di coalizione provinciale, quali appunto Italia dei Valori ed i Verdi; in seguito, sia IDV che i Verdi sono stati contattati per tentare di allargare l’alleanza; per quanto riguarda l’Italia dei Valori, va specificato che non abbiamo posto alcun veto, ci siamo messi subito a disposizione per dialogare su programmi e persone; non abbiamo nemmeno avanzato ipotesi di incarichi in caso di vittoria, poiché noi non siamo legati alle “careghe”, bensì ai programmi. Il Pd ci credeva, visto che ci invitò pure alla festa di annuncio del candidato sindaco e noi pure, convinti di essere parte integrante di questa coalizione. Ma, sul più bello, proprio UPT, PATT E UDC , che poi si staccheranno dal simbolo per le note vicende, hanno imposto il veto su di noi, adducendo che spostavamo troppo a sinistra la coalizione.
Altro passaggio, su altro quotidiano, sempre domenica 11 aprile: l’assessore Olivi si definisce contento che, almeno a Rovereto, la coalizione sia rimasta compatta! Mi chiedo subito se l’assessore sia davvero a conoscenza di come si siano svolti i fatti e,poi, ancora chiedo: ma di che coalizione sta parlando? Italia dei Valori e i Verdi non ci sono, quindi come fa a rilasciare una dichiarazione così superficiale? Quella a Rovereto non è una coalizione di centro sinistra autonomista: è una coalizione di centro autonomista, con allargamento al PD! Questa definizione è stata rilasciata in più di un’occasione, in ambito di incontri, da esponenti dell’asse UPT-PATT-UDC.
Lavis: è noto che Italia dei Valori ha definito un’alleanza, nata nelle ultime settimane, con Lavis Progressista; anche qui, il candidato sindaco della coalizione che dovrebbe definirsi di centro sinistra, ha posto dei veti; veti intrisi di personalismi sulle candidature dei singoli; non ha nemmeno voluto incontrarci per parlare di programmi! E, se non erro, è un uomo dell’UPT! Anche in questo caso, scusate, ma è errato parlare di coalizione di centro sinistra autonomista! Rimane una coalizione tronca di alcuni partner!
Quindi, ripeto, condivido la preoccupazione del presidente Dellai, sulla coalizione, ma anche sulla sua tenuta; ma vorrei anche segnalare che, se si vuole tenere in piedi l’alleanza, in maniera costruttiva, è necessario coinvolgere tutte le forze sin dall’inizio, senza preclusioni e senza veti. Ho l’impressione che i partiti “piccoli”, quali appunto Italia dei Valori e i Verdi, siano stati comodi durante la campagna elettorale delle provinciali, dove l’inchiesta Giano Bifronte aveva acceso non pochi timori all’epoca. Ora, però, anche in vista delle prossime consultazioni sulle comunità di valle, dove saranno in gioco poltrone e interessi, tali forze politiche risultano scomode. In tutte le trattative siamo stati trattati come forza “complementare” e non necessaria. Mi chiedo davvero se le persone che hanno condotto tali trattative abbiano fatto bene i calcoli sulle reali possibilità di portare a casa un risultato elettorale vincente. Forse sarebbe stato opportuno aprire le porte a tutti fin dall’inizio, dialogando con un vero spirito di coalizione, coinvolgendo tutte le forze politiche. Ha ragione il presidente Dellai quando dice che in molti posti sarà un harakiri politico, ma mi permetto di sottolineare che la spada per tale “suicidio” la deve cercare proprio all’interno della sua forza politica, unitamente ai partner di centro, che ovunque hanno posto veti di ogni tipo e privi di ogni fondamento logico e politico, addirittura, in alcuni casi, come a Riva del Garda e a Lavis, senza nemmeno cercare il dialogo o un minimo incontro. Registro, per la cronaca, che gli unici interlocutori reali in questa fase di dialoghi pre-elettorali, sono sempre stati rappresentanti del PD e dei Verdi; da altre forze politiche dell’attuale coalizione non siamo mai stati contattati, anzi: ci hanno sempre escluso da qualsiasi trattativa o colloquio.
Concludo, con una piccola considerazione: se si vuole procedere con una coalizione che sappia tenere il ritmo e soprattutto restare compatta di fronte alle sfide immani che abbiamo davanti, è necessario superare i personalismi locali e creare una regia che sappia dialogare anche con i partiti più piccoli; ma della squadra di regia devono far parte tutti!
Non possiamo essere utili solo per alcuni momenti e venire scaricati quando è ora di dialogare per imbastire le squadre di governo delle città periferiche. Una coalizione dovrebbe essere tale fino in fondo e a me pare che non siano stati per nulla rispettati i patti che la tengono insieme; dialoghi pochi o quasi nulli, sempre superficiali e sempre trattando i partner con distacco e freddezza. Sempre con veti e pregiudiziali assurde, prive di ogni fondamento politico, ma che hanno premiato tutti i personalismi locali, escludendo il fatto prioritario della ricerca del bene collettivo, per creare una forza di governo coesa e forte.
Abbiamo perso tutti la possibilità di portare a casa un ottimo risultato elettorale, come vero centro sinistra autonomista; ma chi ha perso di più sono i partiti “più grandi” che hanno giocato a scaramuccia tra loro, tra veti e preclusioni; quale sarà il dazio da pagare per queste miopie politiche? Il 16 maggio avremo la risposta!
Marco Ianes – referente del commissario straordinario di Italia dei Valori del Trentino