Cobas/Codir: Le provocazioni del Governatore Lombardo

Creato il 22 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Si riceve e si pubblica

25 agosto 2011: il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, sul suo blog dichiara“l’elefante Regione, cresciuto a dismisura, blocca e paralizza la vita dei cittadini …” è necessario quindi trasferire poteri e competenze ai consorzi dei comuni (che, però, in massima parte sono in dissesto finanziario).

31 agosto 2011: il Presidente Lombardo dichiara alla stampa che ridurrà l’organico dei regionali a 3mila unità (La Repubblica, 1/9/2011).10 novembre 2011: l’assessore alla Funzione Pubblica Caterina Chinnici, intervistata dalla giornalista Stefania Petyx  sul numero elevato dei dipendenti regionali, dichiara che non ci saranno né aumenti né nuove assunzioni.15 novembre 2011: in conferenza stampa il Presidente della Regione annuncia la stabilizzazione di 750 precari.

Ma Lombardo non specifica se questa stabilizzazione dovrà avvenire prospettando ai lavoratori precari interessati l’inquadramento nelle aree “A” e “B” (requisito che hanno al momento solamente i 29 lavoratori della SORIS – centrale operativa della Protezione Civile e circa 50 dipendenti, in servizio presso il museo di Centuripe e in alcuni Tribunali, esclusi però dalla maxi stabilizzazione dello scorso anno). La legge 24/2010, infatti, stabilisce che la stabilizzazione deve essere effettuata secondo l’articolo 17, commi 10, 11 e 12, del Decreto Legge 1/7/2009, n. 78.

Se, invece, tali stabilizzazioni dovessero essere promesse in categorie diverse da “A” e “B”, l’Amministrazione sa bene che ciò potrebbe avvenire esclusivamente mediante un pubblico concorso con riserva, per i precari, non superiore al40% dei posti disponibili (e quindi una stabilizzazione non per tutti).

Sembrerebbe, infatti, che i soliti “tecnici” asserviti agli appetiti elettorali del politico di turno, abbiano redatto un D.D.L. per raggirare nuovamente la buonafede dei 750 lavoratori, dando loro la sensazione di volere riservare interamente il concorso ai soli precari, sistemando, così, anche altre “situazioni” (a rischio ricorso), ben sapendo che, non rispettando la legge (vedi ampia giurisprudenza della Corte Cost – sent. 7/2011), si scaricherebbe, per l’ennesima volta, le responsabilità sul Commissario dello Stato che, inevitabilmente, impugnerebbe il concorso.

In ogni caso, ammesso che si volessero assumere solo i 750 precari, si dovrebbe bandire un maxi concorso pubblico per 1875 posti; chi ci crede?

Sembra un film già visto e di cui si conosce il finale: quello del maxi-concorso beffa dei beni culturali che ha truffato i precari ex catalogatori, i dipendenti regionali e gli stessi disoccupati: dopo 11 anni, su 1200 posti banditi ne sono stati assegnati poco meno di cento; e qualcuno dei riservatari è stato licenziato, dopo 6 anni dall’assunzione, perché alcuni cittadini hanno vinto il ricorso contro la riserva (ritenuta illegittima dai Giudici) proprio per i precari ex catalogatori.

In ogni caso, con i rinnovi contrattuali passati e futuri bloccati, con le carriere sbarrate dalla delibera di Giunta del 13 settembre 2011 (il COBAS/CODIR l’ha impugnata dinanzi al Tribunale) e con la minaccia di esuberi e mobilità, più volte strombazzati da Lombardo, appaiono lesivi e arroganti i continui tentativi di stabilizzare personale in categorie apicali o in seconda fascia dirigenziale con finti concorsi che taglino fuori i dipendenti regionali o i giovani disoccupati, esponendo consapevolmente l’Amministrazione a una montagna di ricorsi.

Sarebbe, inoltre, un grave, evidente e inaccettabile torto nei confronti dei dipendenti di ruolo che, in possesso dei titoli, attendono da più di venti anni di potere avere un avanzamento di carriera e dei 4600 ex contrattisti (moltissimi laureati e diplomati) che hanno accettato la loro stabilizzazione nelle uniche categorie possibili di “A” e “B” pur avendo titoli, professionalità e avviamento al lavoro in qualifiche superiori.

Il COBAS/CODIR ritiene, pertanto, che l’unica strada percorribile sia la stabilizzazione nelle categorie “A” e “B” o, in alternativa, la stabilizzazione in una società mista con il riconoscimento delle mansioni in modo che, risolvendo la loro definitiva stabilizzazione, si tolgano per sempre questi lavoratori dal giogo della politica. D’altra parte, se ciò fosse avvenuto sin dall’inizio, questo stesso personale avrebbe già partecipato a una riclassificazione (D.P. 9/2001) e a due progressioni orizzontali; ma la politica ha continuato a illuderli negli anni facendo intravedere loro soluzioni rivelatesi, anno per anno, il bluff elettorale del politico di turno.

In questo marasma un dato positivo c’è: il Dirigente Generale della Funzione Pubblica, nel bandire il concorso, implicitamente certificherà le carenze in organico di dipendenti regionali di ruolo che, in futuro, non potranno più essere dichiarati in esubero, altrimenti lo stesso Dirigente Generale sarebbe chiamato a rispondere di danno all’erario (art.33 decreto legislativo 165/2001).


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