Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi commentando le voci sempre più insistenti che «vedrebbero uno Schettino blindato in casa, in attesa di cedere interviste e immagini esclusive a pagamento»
«I compensi che il comandante Francesco Schettino riceverà dai mass media italiani e stranieri per eventuali interviste esclusive devono essere sequestrati a scopo cautelativo». Lo afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, in una nota, commentando le voci sempre più insistenti che «vedrebbero uno Schettino blindato in casa, in attesa di cedere interviste e immagini esclusive a pagamento». «Pensiamo di inoltrare addirittura una richiesta in tal senso alla Procura – prosegue Rienzi – Riteniamo infatti che i soldi provenienti dai mass media in cambio della concessione di esclusive da parte del comandante, debbano andare integralmente ai parenti delle vittime del naufragio che hanno avviato le azioni in sede civile e penale. A tal fine la magistratura deve sequestrare a scopo cautelativo eventuali introiti derivanti dalle interviste di Schettino».
Silenzio e finestre chiuse. Schettino non è più ai domiciliari ma resta comunque barricato in casa. Resta sbarrato il portone verde della sua abitazione; nessuno risponde al telefono. Lo stesso legale di Schettino, l’avvocato Bruno Leporatti, raggiunto telefonicamente conferma: «Non credo che il comandante esca oggi di casa. Ciò che si vuole evitare è l’assalto mediatico». Intanto, l’avvocato Leporatti, descrive come “tranquillo” il clima in casa Schettino. «Non c’è nessuna esultanza – commenta – del resto stiamo parlando di una tragedia e nessuno ha voglia di esultare».
Il lavoro che non c’è più, spese legali da affrontare. Per la famiglia Schettino questo è un momento difficile anche dal punto di vista economico. Secondo quanto si apprende da ambienti vicini al comandante della Costa Concordia, anche questo starebbe determinando il suo silenzio. Da ieri il comandante non ha rilasciato nessuna intervista. Dietro questa decisione ci sarebbe la scelta di optare per interviste concesse in esclusiva e, dunque, a pagamento. Gli ambienti vicini a Schettino definiscono, infatti, «blindati» almeno questi primi giorni. Dopodichè, questa la tesi, il comandante sarebbe disponibile a rilasciare dichiarazioni. A conferma di tutto questo il contesto, caratterizzato da silenzio totale, che anche oggi si vive a Meta di Sorrento, davanti casa di Schettino dove finanche le finestre non sono mai state aperte.
Fonte: Il Tirreno