Coffee & ebook - Sillabari.

Creato il 24 ottobre 2011 da Tazzina @tazzinadi

Goffredo Parise, Sillabari, Adelphi - ebook
Era il 1972 e a Torino usciva, per Einaudi, il primo Sillabario di Goffredo Parise. Oggi, quasi quarantanni dopo, escono tutti in ebook per Adelphi. Nel mezzo, li ha pubblicati più volte Mondadori, in un'edizione del 1982 anche con postfazione di Natalia Ginzburg.
Ma cosa sono, i Sillabari?
Sono piccoli racconti "sui sentimenti umani", come li chiama il loro stesso autore che li pubblicava sul Corriere della Sera, o microscopici "romanzi virtuali" come li aveva definiti il critico Cesare Garboli, che si ispirano, ciascuno, a una lettera dell'alfabeto. Dalla A di Amore alla S di Solitudine ----> lettera alla quale Parise spiega di essersi dovuto fermare, perché la poesia lo aveva abbandonato.
Queste mini short stories sono perfette: non riesco a immaginare niente di più sublime ed esatto: corrispondono in modo preciso alla propria parola sotto la cui forza vitale nascono e poi si spingono ancora un po' più in là fornendo piccole chiavi per aprire grandi e nuovissimi mondi tutti reali, tutti possibili.
Mi sembra poi che la forma-ebook sia molto felice per questa circostanza, si direbbe che è proprio la loro cup of tea: molto giusta, molto adeguata.
Perché ti metti lì, con questo tuo oggetto bianco ancora un po' alieno che va a pulsanti ma non è un telefono (e non è un libro ma è un libro): e le lettere scorrono brevi, lente e rapide insieme, universali e rotonde. La parola sprigiona il suo significato più vasto in pochi minuti, il mondo si forma e si compie con la rapidità di una semplice pulsazione. Eppure ti resta tra le dita un tesoro pieno di senso, ricco di valore, inarrivabile anche per l'eleganza e la lucidità di uno stile di scrittura magnifico.
Vorrei dire che i sillabari sarebbero perfetti anche per un blog, un blog che amerei e leggerei ogni giorno; e che Parise sarebbe stato un gran blogger, molto sottile e generoso. Lo penso sinceramente.
(chissà che incanto la T la U la V e la Z se solo la poesia fosse rimasta nei paraggi!).
Allora io inizio il mio lunedì immaginando le parole mancanti.
sotto: T come Torino che apre un occhio all'alba.


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