No perché certe persone sanno sempre quando sono inopportune presenze nella tua vita.
Solo che alcune di esse, sapendolo, presenziano.
Sto studiando i lirici greci minori pur di tenermi occupata.
Sono
andata due giorni al lago da Nonix a sottopormi a serie improbabile di
domande sul mio attuale status civile e sentimentale (ma almeno ha
smesso di farmi tagliare i capelli a caschetto) pur di tenermi occupata.
E comunque.
"Ci prendiamo una pizza e la mangiamo sui tuoi scatoloni, questa sera?"
"No, ho una conferenza su Omero nel Baltico"
"Di sabato sera!?"
"La scienza non aspetta."
Ho
persino fatto la pasta al forno a Malli, oggi, pur di tenermi occupata
(e sottolineo che oggi pomeriggio dovevo affrontare dei saggi tedeschi
sull'Odissea, quindi la pasta al forno era una scelta a dir poco
suicida).
Ma uscendo c'era una sua lettera nella cassetta della posta.
Posta e pasta sono una coppia minima.
Io e lui siamo stati sempre una minima coppia.
Ieri il giornalista campano, avvinto dal fascino di Malli, mi ha chiesto di fargli leggere qualcosa di mio.
"Non ho nulla."
"Anche una lettera d'amore..."
"Se anche ne scrivessi, non ne terrei copie per casa, presumo."
Però
è da ieri che penso alle lettere d'amore. E ora ho questa carta a
quadretti in mano ed una domanda che mi tormenta: esistono le lettere di
sesso?
Perché questo è: una lettera di sesso.
Siccome sono
una personcina coscienziosa, tarda eh, ma coscienziosa, dopo solo un
anno e quattro mesi ho deciso di rivedere il mio ruolo in questo
antirapporto, sospinta anche da "lievi indizi" quali la suddetta
missiva, il fatto che pensi io non abbia il minimo senso dell'umorismo e
che le cose che mi ha detto più spesso sono
"tu-non-hai-idea-di-cosa-siano-le-tue-gambe" (scema io che pensavo
fossero gambe),"che-bel-culo-che-hai" e "il-tuo-seno-mi-fa-impazzire"
[E'
inutile farmi notare che avrei potuto considerare il tutto prima: ho
una soglia del dolore molto alta, evidentemente. Ero persa,
irreversibilmente. E sono un'idiota, ovviamente].
Certo, forse
avrei potuto evitare di innamorarmi perdutamente della sua voce, quando
ancora non l'avevo incontrato: così vedendolo mi sarei resa conto delle
basette, della catenina del battesimo, della pancia da birra (che ora
s'è accresciuta ma continua ad essere la parte che amo di più), del
fatto che venticinque anni li ha suo figlio, al massimo, che sia il
"leader carismatico di un movimento di merda" (eppoi dice che non sono
ironica: si era scompisciato mezz'ora, quando gliel'avevo detto).
"Sai cosa starebbe bene qui a casa tua?"
"Un altro ragazzo?"
"No, sciocca. Una bandiera del partito."
"Mai."
Avrei
potuto evitare di entrarci, in quel movimento di merda, di andare a
servire alle feste; avrei potuto evitare di uscire con lui da subito, di
sperare di piacergli.
Evitare di farci sesso la prima volta, il giorno prima che partisse con la sua "ex".
Evitare di farci sesso tutte le altre volte.
Nella mia macchina.
A casa mia.
Nella sua macchina. Alla sede del partito. Alla vecchia sede del partito.
A casa di non so nemmeno più chi.
Nella macchina di mio fratello, in quella di suo fratello.
Nei campi (chi ha messo dei campi nel centro di Brescia?).
"Non me ne frega nulla di esserti amico. Dovrei sentirmi in colpa di voler far l'amore con te ogni volta che ti vedo?"
"Un po'"
"Non
posso essere amico di una persona che desidero così tanto. E tu non
puoi essere amica di una persona di cui sei o eri innamorata"
"Sei un politico: sei abituato a fingere.
Sono di sinistra: sono abituata a soffrire."
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