Si moltiplicano i casi di occupazioni abusive persino di case già abitate, il Coisp: "Non è violando la legge che si possono far valere i propri diritti, non si chiede aiuto utilizzando la violenza".
"Ci troviamo sempre più spesso a fronteggiare situazioni assurde e delicatissime a causa del moltiplicarsi di occupazioni abusive di case, persino alcune già abitate, da soggetti che si trincerano dietro alle scuse più varie, tutte riconducibili allo stato di bisogno, e soprattutto usando letteralmente i bambini per farsi beffe della Legge. E' una situazione cui bisogna urgentemente trovare una risposta ferma e appropriata, perché non si può consentire oltre che le regole che valgono per tutti vengano calpestate clamorosamente da alcuni che sono assolutamente convinti di essere al di sopra di esse. Non si possono far valere i propri diritti violando la legge, né si può chiedere aiuto utilizzando la violenza".
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia dell'ennesima occupazione abusiva, ultima in ordine di tempo, diffusa a Treviso, dove la moglie del rapinatore rimasto ucciso durante l'assalto alla gioielleria dopo la reazione del benzinaio Graziano Stacchio si è appropriata di un'abitazione di edilizia popolare, sia pur inagibile. Ma la lista di situazioni simili è lunga, ed alcune hanno riguardato addirittura persone che, tornando a casa dopo il lavoro hanno trovato 'ospiti' abusivi al suo interno. La moglie del rapinatore Albano Cassol, intanto, ha detto senza remore che dall'abitazione occupata non andrà via, perché vuole " dare una vita diversa ai propri figli " e che non ha alcun timore della denuncia conseguenza del suo gesto.
"Una vita diversa da cosa, ci chiediamo noi a questo punto - commenta Maccari -. La signora critica il fatto di essere divenuta famosa per le gesta del marito, ma in realtà il suo modo di cambiar vita è continuare a fare esattamente come lui, e cioè violare la legge. Se davvero volesse una vita diversa per i suoi figli allora insegnerebbe loro ciò che il padre non gli ha insegnato: l'onestà. Se è dell'aiuto della società che ha bisogno, allora c'è un unico modo per chiederlo: con umiltà e con la pazienza e l'infinita capacità di sopportazione che dovrebbero accomunarla a moltissime altre madri che in questo Paese non hanno un letto in cui mettere i figli, né un pasto da mettergli su alcuna tavola e neppure in terra, ma non per questo sfoderano un'arroganza, una prepotenza e una vera e propria violenza sulle cose degli altri".
"E' alquanto evidente - conclude Maccari - che vicende come questa sono molto più gravi e complesse di quel che appaiono, ed hanno ben poco a che fare con mere questioni di Ordine Pubblico: se tutti quelli che intendono far valere un diritto disatteso o un bisogno primario insoddisfatto facessero come certa gente (cose che, d'altra parte, riguardano molto da vicino anche e soprattutto i Poliziotti) in Italia si scatenerebbe la terza guerra mondiale".