Coldiretti, sempre più italiani chiede ai ristoranti la “doggy bag”. Il 24% si vergogna ancora

Creato il 02 novembre 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

Un italiano su tre (il 33%) quando esce dal ristorante non ha problemi a portarsi a casa gli avanzi con la cosiddetta “doggy bag” anche se tra questi, solo il 10 per cento lo fa regolarmente, mentre il 23& solo qualche volta. E’ quanto emerge dall’indagine indicativa on line condotta dal sito coldiretti.it dalla quale si evidenzia peraltro che una fetta rilevante della popolazione (24 per cento) quando va a mangiare fuori lascia sulla tavola gli avanzi semplicemente perché si vergogna di chiederli.

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Il “doggy bag” abituale per gli altri paese, ma in Italia è ancora tabù. Chiedere di portare a casa il cibo avanzato quando si va a mangiare fuori è un comportamento molto diffuso in altri Paesi a partire dagli Stati Uniti dove la doggy bag è una prassi consolidata per gli stessi Vip, dalla first lady Michelle Obama fino alla cantante Rihanna che recentemente è uscita da un prestigioso ristorante di Santa Monica esibendo una bottiglia di Sassicaia non ancora svuotata del tutto ed è stata intercettata dai paparazzi che pedinano i divi a Los Angeles e dintorni.

La crisi economica e l’adattamento dei ristoranti italiani per le richieste dei clienti. La situazione sta cambiando rapidamente anche in Italia dove di fronte a questa nuova esigenza la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc. I comportamenti degli italiani al ristorante o in pizzeria sono coerenti con quanto avviene nelle case.

Il taglio degli sprechi a tavola da parte degli italiani. Con la crisi infatti si registra una storica inversione di tendenza, con quasi tre italiani su quattro (73 per cento) che hanno tagliato gli sprechi a tavola nel 2013, secondo l’indagine Coldiretti/Ixé dalla quale si evidenzia, in particolare, che il 45 per cento degli italiani ha ridotto gli sprechi e il 28 per cento li ha addirittura annullati mentre una percentuale del 26 per cento non ha cambiato il proprio comportamento. E’ forse questo – afferma la Coldiretti – uno degli aspetti positivi della crisi economica in una situazione in cui ogni persona in Italia ha comunque buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno.

Il caso in Trentino, tra cliente e ristoratore contenzioso sulla “doggy bag”. D’altra parte una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n.29942 della quinta Sezione penale ha dato torto ad un albergatore trentino insultato da un cliente perché avrebbe vietato la “doggy bag” e il riempimento della borraccia, annullando la condanna per ingiurie inflitta dalla Corte di Appello di Trento ad un friulano che era stato denunciato dall’albergatore perché, a fronte del mancato riconoscimento della pretesa di appropriarsi di ciò che costituiva il residuo della consumazione, aveva rimproverato il gestore dell’attività fino a osservare che il “servizio era da schifo”. Una vicenda singolare costruita attraverso tre gradi di giudizio che introduce una conquista importante per tutti i consumatori che, al termine dei pasti consumati in ristoranti e in genere in esercizi di somministrazione aperti al pubblico, possono pretendere di portar via gli avanzi di cibo o di riempire un contenitore di acqua o di vino non bevuti. (AGI)


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