Di seguito quello che ci ha raccontato:
Le civette sul comò è un lavoro fresco, per nulla scontato, pensato bene e realizzato bene.
Naif e il suo team lavorano, e insisto con il termine LAVORANO, con grande precisione e serietà, dando un senso compiuto all'idea, al guizzo artistico, al divertimento e all'emozione che nascono dal cuore e dalla voglia di comunicare.
Le mie sono evidentemente osservazioni partigiane, visto che ho dato un piccolo contributo alla causa, ma se non pensassi ciò che ho scritto non avrei partecipato al progetto.
Non ho particolari aneddoti da raccontare, accadimenti da mitizzare, perchè questa è una storia semplice, da artigiani, come erano gli XTC (chi non li conosce li ascolti). Qui si parla di sostanza e la forma è solo complementare.
Alcuni anni fa ho ascoltato Naif e il suo gruppo (NdR: nel CD NAIF dell'anno 2005) senza averne nemmeno sentito parlare in precedenza.
Ho provato una sensazione di gioia, di energia e di freschezza e ho sentito il desiderio di intrecciare la mia voce piuttosto grave con i timbri acuti e morbidi (mai urlati come invece si usa correntemente) di Naif.
Dopo aver registrato una versione de "il canto delle sirene" con Maurizio Verna, ho avuto il piacere di avere Naif come ospite in un brano del CD "J'amis", dove finalmente le nostre voci compaiono insieme in una canzoncina dal titolo "Me segn".
Quest'anno ho potuto ricambiare la cortesia per "le civette". Mi sono divertito molto perchè Naif e Momo mi hanno dato carta bianca e non dimenticherò le loro risate durante la registrazione della filastrocca che compare alla fine di una canzone, risate che mi hanno ricordato come giocare istintivamente con la voce può valere mille parole pensate...A Naif e Momo va il mio Grazie e un abbraccio pieno di affetto...istintivo.
Il poeta direbbe:
Trilli da memestrello
alla conquista del mondo.
Che il popolo alzi o no le mani
non importa,
se il suono
centra il bersaglio più piccolo
Noi del NAIFUNKLUB siamo andati ad ascoltare il CD J'Amis che, pur essendo in dialetto piemontese, è facilmente ascoltabile da tutti (e comprensibile grazie alle traduzioni inserite nel libretto) perchè il suono musicale è di quelli che ci cullano verso orizzonti sperduti (che in realtà si ritrovano nella quotidiana e saggia vita rurale tramandata da tempi che furono da persone le quali rughe hanno storie sincere da narrare).
Claudio, C'è una "cosa" che abbiamo trovato dentro il CD e che vorremo tramutare in domanda:
"Io ho amici che...
ma quando siamo soli,
stiamo zitti perduti
dentro l'oscurità."
Intensa e riflessiva con il silenzio appesantito dalle pause tra un a capo ed una nuova riga. Non so se si può spiegare una cosa che ha dentro il significato, ma....
Questi versi, che sono una parte della canzone "J'amis", mi colpiscono molto in questo periodo e li vivo esattamente così:
Io e i miei amici, quelli più vicini e quelli più lontani, quelli che sognano, quelli sempre indaffarati, quelli che parlano tanto, quelli più taciturni, insomma tutti quanti stiamo imparando una cosa importante; che di fronte alla vita nei suoi momenti più luminosi e in quelli più bui, siamo SOLI a fronteggiarne il mistero...E quando ce ne rendiamo conto facciamo silenzio per qualche istante, consapevoli e un po' spaventati.
Mi piace pensare che chi ha scritto "Un uomo di poche parole" faccia parte di questi amici
E ancora, nel 2008 avevi accomunato a naif questo: "In comune con Naif penso di avere [...] il pianeta di origine, curiosità, impegno, finta leggerezza e altre cose che non so dire in lingua terrestre...". Ed ora?
Ora che NAIF è partita per la luna, la lingua che cercate si trova lassù! :)
Noi siamo pronti a scommettere che chi conosce Claudio Bovo potrebbe dirci che lui è proprio L'Uomo Dalle Poche Parole.
Grazie Claudio...
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