Come scrive Vittorio Baretto nei testi di presentazione al lavoro dei vari artisti, Bertani presenta le sue grandi tele astratte dalla marcata struttura, elaborate con un esercizio gestuale di marca espressionista; Crini parte da un lavoro fotografico che decontestualizza nei suoi quadri attraverso la pittura; Gras con i suoi fiori ora coloratissimi ora morti ci pone dinanzi all’eterna questione del ciclo vitale; Marchi lavora sul concetto di concretezza e analisi della pittura; Racchi ci pone di fronte alla problematica dell’inquinamento attraverso la visione di una natura “plastificata”; Turrin con questo linguaggio innovativo e nello stesso tempo arcaico ci riconduce all’archeologia mediterranea, all’origine del pensiero e a un confronto tra ciò che è stato, ciò che è, e ciò che dovrebbe essere.
Orario: dal giovedì alla domenica 16 – 19. Ingresso libero.