Secondo lo studio gli autori, il rapporto potrebbe essere un segnale da un materiale che esisteva prima del momento della collisione. Gli scienziati dell'Università di Harvard, guidati dal Professor Ordinario Sujoy Mukhopadhyay, credono che soltanto una porzione della Terra si sia fusa dopo l'impatto e che nelle profondità del mantello del nostro pianeta esista ancora una parte della antica terra. Gli scienziati hanno studiato il rapporto isotopico dei gas nobili dalle profondità del mantello terrestre rispetto al rapporto isotopico del gas che hanno trovato vicino alla superficie. Hanno scoperto che il rapporto tra He3 a Ne22 degli strati superficiali del mantello è molto superiore a quello relativo ai suoi strati più profondi. Anche l'analisi dei rapporti Xenon-129 e Xenon-130 conferma l'ipotesi suggerita dai ricercatori. Il materiale che è stato restituito in superficie dal mantello profondo ha un rapporto inferiore a quello che si trova di solito vicino alla superficie. Dal momento che lo Xenon-129 è prodotto dal decadimento radioattivo dello iodio-129, questi isotopi indicano che la parte antica del mantello si è formata nel corso dei primi 100 milioni di anni di evoluzione della Terra. Gli scienziati ritengono che questa teoria spiega le differenze tra i rapporti isotopici dei gas nobili in diverse parti della Terra. Come ha dichiarato il professor Mukhopadhyay: "La geochimica indica che ci sono differenze tra i rapporti isotopici dei gas nobili in diverse parti della Terra, e queste differenze vanno spiegate. L'idea di una collisione molto dirompente della Terra con un altro corpo di dimensioni planetarie, il più grande evento nella storia geologica della Terra, che non ha completamente sciolto e omogeneizzato la Terra mette in dubbio alcune delle nostre nozioni sulla formazione dei pianeti e le dinamiche di impatti colossali. Se la teoria sarò dimostrata corretta, stiamo quindi osservando gli echi dell'antica Terra, da un tempo prima della collisione ". Fonte originale: themindunleashed All'interno della Terra ci sarebbero oasi d'acqua la cui estensione totale potrebbe essere pari a 10 volte quella dell'oceano Pacifico, che copre 1/5 della superficie del pianeta. A stimarlo un team di ricercatori, di cui fa parte anche Fabrizio Nestola dell'Università di Padova, che hanno pubblicato su Nature uno studio che apre nuovi scenari sull'evoluzione del magmatismo terrestre e della tettonica delle placche. Il lavoro dei ricercatori parte dall'olivina, un minerale che costituisce il 60% dell'interno della Terra, dalla superficie fino ai 410 chilometri. E che, con l'aumento di pressione e temperatura si trasforma in minerali con la stessa formula ma una differente disposizione spaziale dei suoi atomi, diventando prima wadsleyite e ringwoodite, che si dovrebbero trovare tra mantello superiore e mantello inferiore cioè in quella zona detta di transizione tra i 410 e i 660 chilometri di profondità. (...) Il team di ricerca ha individuato per la prima volta un campione di ringwoodite terrestre ancora incapsulato all'interno di un diamante trovato in un giacimento brasiliano del distretto di Juina e tale campione contiene circa l'1,4% di acqua. "La scoperta - spiega Nestola - non solo permette finalmente di spiegare le anomalie osservate tramite tomografia sismica profonda, ma apre uno scenario completamente nuovo sull'interno del nostro pianeta. Infatti, l'1,4% di acqua nella ringwoodite permette di stimare un contenuto medio dell'1% di acqua nella zona di transizione. Tale percentuale corrisponde a uno spessore di acqua liquida di circa 8 km sull'intera superficie terrestre. Considerando che l'Oceano Pacifico copre circa un quinto di tutta la superficie terrestre ed è profondo in media 4,2 km, per confronto, è come se avessimo ben "nascosta" all'interno della Terra una quantità di acqua pari a circa 10 oceani profondi come il Pacifico". (Tratto da: www.repubblica.it/scienze) Si pensa che parte dell'acqua presente sulla Terra sia arrivata dallo spazio grazie alle comete. Già nel XVII Edmund Halley (lo scopritore della famosa cometa che porta il suo nome) aveva calcolato che era probabile che fossero avvenute numerose collisioni tra comete e la Terra. Si è poi stabilito che le comete sono costituite in buona parte da ghiaccio, da cui l'idea che l'acqua terrestre derivi da collisioni cometarie. C. Chyba della Cornell Univesity, basandosi sull'osservazione dei crateri d'impatto della Luna, calcolato che, se il 10% della massa dei corpi caduti sulla proto-terra tra 4,5 e 3,8 miliardi di anni fa fosse stato rappresentato da comete, la Terra avrebbe acquistato una massa d'acqua equivalente a quella degli odierni oceani. Da questo punto di vista l'ipotesi cometaria è quindi plausibile. C'è però un obiezione: è stato possibile misurare il rapporto isotopico tra deuterio ed idrogeno dell'acqua di alcune comete e questo è risultato essere diverso (circa il doppio) di quello degli oceani terrestri. L'implicazione è che non più del 20% dell'acqua terrestre provenga dalle comete.Un'ipotesi alternativa afferma che molti planetesimi contenevano nelle strutture dei minerali che li componevano composti di idrogeno, ossigeno, carbonio ed azoto, che, se liberati, potevano dare origine, oltre all'acqua, anche a biossido di carbonio, metano, ammoniaca... Ma quanta acqua era contenuta negli antichi planetesimi che si aggregavano per formare il nostro pianeta? Molte meteoriti hanno contenuti notevoli di acqua (da 0,1% A 1%); possiamo ipotizzare che molti tra i planetesimi contenessero valori simili. (Continua qui: archive.oapd.inaf.it)
Secondo lo studio gli autori, il rapporto potrebbe essere un segnale da un materiale che esisteva prima del momento della collisione. Gli scienziati dell'Università di Harvard, guidati dal Professor Ordinario Sujoy Mukhopadhyay, credono che soltanto una porzione della Terra si sia fusa dopo l'impatto e che nelle profondità del mantello del nostro pianeta esista ancora una parte della antica terra. Gli scienziati hanno studiato il rapporto isotopico dei gas nobili dalle profondità del mantello terrestre rispetto al rapporto isotopico del gas che hanno trovato vicino alla superficie. Hanno scoperto che il rapporto tra He3 a Ne22 degli strati superficiali del mantello è molto superiore a quello relativo ai suoi strati più profondi. Anche l'analisi dei rapporti Xenon-129 e Xenon-130 conferma l'ipotesi suggerita dai ricercatori. Il materiale che è stato restituito in superficie dal mantello profondo ha un rapporto inferiore a quello che si trova di solito vicino alla superficie. Dal momento che lo Xenon-129 è prodotto dal decadimento radioattivo dello iodio-129, questi isotopi indicano che la parte antica del mantello si è formata nel corso dei primi 100 milioni di anni di evoluzione della Terra. Gli scienziati ritengono che questa teoria spiega le differenze tra i rapporti isotopici dei gas nobili in diverse parti della Terra. Come ha dichiarato il professor Mukhopadhyay: "La geochimica indica che ci sono differenze tra i rapporti isotopici dei gas nobili in diverse parti della Terra, e queste differenze vanno spiegate. L'idea di una collisione molto dirompente della Terra con un altro corpo di dimensioni planetarie, il più grande evento nella storia geologica della Terra, che non ha completamente sciolto e omogeneizzato la Terra mette in dubbio alcune delle nostre nozioni sulla formazione dei pianeti e le dinamiche di impatti colossali. Se la teoria sarò dimostrata corretta, stiamo quindi osservando gli echi dell'antica Terra, da un tempo prima della collisione ". Fonte originale: themindunleashed All'interno della Terra ci sarebbero oasi d'acqua la cui estensione totale potrebbe essere pari a 10 volte quella dell'oceano Pacifico, che copre 1/5 della superficie del pianeta. A stimarlo un team di ricercatori, di cui fa parte anche Fabrizio Nestola dell'Università di Padova, che hanno pubblicato su Nature uno studio che apre nuovi scenari sull'evoluzione del magmatismo terrestre e della tettonica delle placche. Il lavoro dei ricercatori parte dall'olivina, un minerale che costituisce il 60% dell'interno della Terra, dalla superficie fino ai 410 chilometri. E che, con l'aumento di pressione e temperatura si trasforma in minerali con la stessa formula ma una differente disposizione spaziale dei suoi atomi, diventando prima wadsleyite e ringwoodite, che si dovrebbero trovare tra mantello superiore e mantello inferiore cioè in quella zona detta di transizione tra i 410 e i 660 chilometri di profondità. (...) Il team di ricerca ha individuato per la prima volta un campione di ringwoodite terrestre ancora incapsulato all'interno di un diamante trovato in un giacimento brasiliano del distretto di Juina e tale campione contiene circa l'1,4% di acqua. "La scoperta - spiega Nestola - non solo permette finalmente di spiegare le anomalie osservate tramite tomografia sismica profonda, ma apre uno scenario completamente nuovo sull'interno del nostro pianeta. Infatti, l'1,4% di acqua nella ringwoodite permette di stimare un contenuto medio dell'1% di acqua nella zona di transizione. Tale percentuale corrisponde a uno spessore di acqua liquida di circa 8 km sull'intera superficie terrestre. Considerando che l'Oceano Pacifico copre circa un quinto di tutta la superficie terrestre ed è profondo in media 4,2 km, per confronto, è come se avessimo ben "nascosta" all'interno della Terra una quantità di acqua pari a circa 10 oceani profondi come il Pacifico". (Tratto da: www.repubblica.it/scienze) Si pensa che parte dell'acqua presente sulla Terra sia arrivata dallo spazio grazie alle comete. Già nel XVII Edmund Halley (lo scopritore della famosa cometa che porta il suo nome) aveva calcolato che era probabile che fossero avvenute numerose collisioni tra comete e la Terra. Si è poi stabilito che le comete sono costituite in buona parte da ghiaccio, da cui l'idea che l'acqua terrestre derivi da collisioni cometarie. C. Chyba della Cornell Univesity, basandosi sull'osservazione dei crateri d'impatto della Luna, calcolato che, se il 10% della massa dei corpi caduti sulla proto-terra tra 4,5 e 3,8 miliardi di anni fa fosse stato rappresentato da comete, la Terra avrebbe acquistato una massa d'acqua equivalente a quella degli odierni oceani. Da questo punto di vista l'ipotesi cometaria è quindi plausibile. C'è però un obiezione: è stato possibile misurare il rapporto isotopico tra deuterio ed idrogeno dell'acqua di alcune comete e questo è risultato essere diverso (circa il doppio) di quello degli oceani terrestri. L'implicazione è che non più del 20% dell'acqua terrestre provenga dalle comete.Un'ipotesi alternativa afferma che molti planetesimi contenevano nelle strutture dei minerali che li componevano composti di idrogeno, ossigeno, carbonio ed azoto, che, se liberati, potevano dare origine, oltre all'acqua, anche a biossido di carbonio, metano, ammoniaca... Ma quanta acqua era contenuta negli antichi planetesimi che si aggregavano per formare il nostro pianeta? Molte meteoriti hanno contenuti notevoli di acqua (da 0,1% A 1%); possiamo ipotizzare che molti tra i planetesimi contenessero valori simili. (Continua qui: archive.oapd.inaf.it)
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Missione su Marte, la NASA ci crede
Missione su Marte. Mentre i privati- primi tra tutti, gli Olandesi di MarsOne- si sono già fatti avanti per organizzare il viaggio storico verso il Pianeta... Leggere il seguito
Il 09 giugno 2015 da Extremamente
CURIOSITÀ, SPIRITUALITÀ -
Geopolitica e geoingegneria clandestina: il caso del Texas (articolo di Michael...
L’alluvione che ha colpito il Texas è stato un evento meteorologico artificiale volto ad implementare l’Agenda 21?Michael Thomas, nell’articolo di cui abbiamo... Leggere il seguito
Il 07 giugno 2015 da Straker
CURIOSITÀ -
Salute: Alcune Importanti Cose Da Sapere Sull’Olio Di Palma
Ormai non c’è più alcuna giustificazione che tenga: continuare ad assumere cibi che contengono olio di palma è una scelta che porta a conseguenze gravi per la... Leggere il seguito
Il 03 giugno 2015 da Paolopol
CULTURA, CURIOSITÀ, OPINIONI -
Nuovo Vaccino Anti Cancro Con Silicio: Ottimi Risultati Sui Topi
Il team sino-americano ha dimostrato che, introducendo l’antigene tumorale “HER2” all’interno dei microcanali delle particelle di silicio, è possibile potenziar... Leggere il seguito
Il 20 maggio 2015 da Paolopol
CULTURA, CURIOSITÀ, OPINIONI -
"L'Ordine è di Vaccinare il Gregge"
. La Vaccinazione di Massa si basa sull’ “immunità di gregge. Ma l’ “immunità di gregge” non esiste. L’immunità di gregge è definita come l’immunità a un... Leggere il seguito
Il 07 maggio 2015 da Risveglioedizioni
CURIOSITÀ, SPIRITUALITÀ -
Sciamani e psichedelia
La seguente monografia è tratta dal volume QUADERNI DI PARAPSICOLOGIA Vol. XXXIV e qui riproposta dietro esplicita autorizzazione dell'autore. Leggere il seguito
Il 03 maggio 2015 da Dariosumer
CURIOSITÀ, OPINIONI