Colombine al Cioccolato Bianco

Da Lauradv @antroalchimista

La colomba, si, ma non la solita colomba: quella tradizionale la potete trovare qui se avete voglia di dedicarci parecchio tempo, qui se preferite una versione più veloce con il lievito di birra, qui l’immancabile ricetta delle Sorelle Simili sempre con il lievito di birra, qui in una versione “sprint” che però, vista la presenza del lievito vanigliato in polvere, assomiglia più a un ciambellone. E infine per chi, come me, ama il salato qui potrà trovare una ricca colomba salata. Per la pasqua 2014 mi sono orientata su delle “Colombine” monoporzione che prevedono l’utilizzo del preparato per Colombine di Molino Rossetto. Aggiungendo alla miscela altri pochi ingredienti, otterrete delle deliziose Colombine, profumate e soffici come una piuma ideali per la colazione di Pasqua. Volendo potete personalizzare le Colombine con gocce di cioccolato, con canditi, con cannella, con scorzette di limone. Una volta cotta potete farcirla con della crema o glassarla con cioccolato. Inoltre potete impastare a mano, con un mixer o come ho fatto io con la macchina del pane.
Curiosità: la sapete la storia della colomba? Già al tempo degli Egizi, dei Greci e dei Romani per le cerimonie sacre veniva preparato un pane a forma di colomba a cui venivano attribuite caratteristiche magiche. I Cristiani acquisirono questa tradizione di un pane a forma di colomba legandola però al simbolo della pace. Molte sono poi le leggende che narrano della colomba. La più diffusa è quella di San Colombano. Nel 612 d.c (siamo in epoca longobarda) san Colombano arrivò in città (chi dice Pavia, chi Milano) e qui gli venne offerto un sontuoso pranzo a base di selvaggina che egli dapprima rifiutò poiché stava in un periodo di penitenza. Poi però vedendo che la Regina Teodolinda si era offesa a questo rifiuto affermò che avrebbe mangiato le succulente pietanze solo dopo averle benedette. Nel momento in cui fece, con la mano destra, il segno della croce sopra le pietanze di selvaggina, queste si tramutarono in bianche e dolci colombe di pane. Conosciuta è anche la leggenda di Re Alboino (siamo sempre in epoca longobarda) che riuscì ad assediare Pavia alla vigilia della Pasqua del 572. Mentre il Re decideva se appiccare il fuoco alla città, gli si avvicinò un vecchio artigiano che gli diede in dono 3 pani dolci a forma di colomba dicendogli “mio sire, le porto queste colombe come segno di pace nel sacro giorno di Pasqua”. Il Re rimase estasiato dal gusto di questi dolci e la città di Pavia fu risparmiata dal rogo.
Per la colomba come la conosciamo noi oggi, bisognerà però aspettare il 1930 quando il pubblicitario dell'azienda Motta Dino Villani ideò quello che poi sarebbe diventato il dolce per eccellenza della tradizione pasquale. La prima colomba “moderna” fu infatti prodotta dalla Motta utilizzando gli stessi macchinari dei panettoni. La Motta iniziò a produrre un dolce lievitato (molto simile al panettone) dalla forma e dalla copertura però differenti. Il lancio pubblicitario di questo dolce fu affidato all'artista Cassandre che con lo slogan “Colomba pasquale Motta, il dolce che sa di primavera” farà diventare la Colomba il dolce simbolo della tradizione pasquale in tutte le famiglie italiane.
Colombine al Cioccolato Bianco
Ingredienti
1 confezione di Preparato per Colombine Molino Rossetto
2 uova medie a temperatura ambiente
30 ml acqua tiepida
60 gr burro a pezzetti a temperatura ambiente
Buccia grattugiata di arancia non trattata
2 cucchiai di gocce di cioccolato bianco tenute in freezer per almeno 45 minuti
Per la glassa
1 albume
Zucchero a velo
Granella di nocciole
Granella di zucchero (presente nella confezione)
Inoltre 
3 stampi per Colombine (presenti nella confezione)
Preparazione
In una ciotola sciogliete il lievito con l’acqua, versate la busta di preparato per colombine e iniziate ad impastare, versate a filo le uova leggermente sbattuto, il burro a pezzetti, la buccia grattugiata di arancia e le scaglie di cioccolato bianco. Lavorate il composto con un cucchiaio di legno o un frullatore elettrico sino ad ottenere un composto omogeneo. Lasciatelo lievitare per circa 1 ora e mezza o 2 ore in luogo tiepido coperto da uno strofinaccio umido. Quindi dividete l’impasto in 3 parti uguali e adagiateli negli stampini (presenti nella confezione). Lasciate nuovamente riposare per 30 minuti sempre in luogo tiepido. Preriscaldare il forno a 210°. Mescolare l’albume con lo zucchero a velo sino ad ottenere una glassa non troppo fluida. Spennellatela sulle colombine e cospargete con la granella di zucchero e nocciole. Infornare, a forno ben caldo, per circa 15 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare e servite.
Con la Macchina del Pane
Versate nella vaschetta della macchina del pane l’acqua e il lievito sciolti assieme. Avviate il programma “impasto e lievitazione” (circa 1 ora e 30 minuti) e aggiungete il preparato per colombine. Dopo 2 minuti aggiungete a filo le uova leggermente sbattute, il burro morbido a pezzetti, la buccia grattugiata di arancia e le scagliette di cioccolato bianco. Se necessario aiutatevi con una spatola per fare amalgamare per ben gli ingredienti. A programma ultimato, lasciate lievitare per ulteriori 30 minuti senza aprire il coperchio. Dividete poi l’impasto in 3 parti uguali e adagiatelo negli stampini (presenti nella confezione). Lasciate nuovamente riposare per 30 minuti sempre in luogo tiepido. Preriscaldare il forno a 210°. Mescolare l’albume con lo zucchero a velo sino ad ottenere una glassa non troppo fluida. Spennellatela sulle colombine e cospargete con la granella di zucchero e nocciole. Infornate, a forno ben caldo, per circa 15 minuti. Sfornate, lasciate raffreddare e servite.
Abbinamento Consigliato: un dolce delle feste vuole un vino delle feste. Dolci a pasta lievitata più o meno arricchiti da uvetta, frutta secca, canditi, creme hanno una buona aromaticità e speziatura che si abbinano molto bene a vini spumanti aromatici, freschi, leggeri, vivaci e con una delicata persistenza gusto olfattiva come una Colli Piacentini Malvasia Spumante Dolce dal colore giallo paglierino e dalle bollicine fini e persistenti. Al naso presenta i sentori caratteristici del vitigno, di frutta a polpa gialla, di agrumi, di fiori gialli e di salvia. In bocca si presenta vellutato, fresco, vivace, piacevolmente dolce e di buona persistenza gusto olfattiva.
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