Passione che ho maturato in svariati anni di vita, che mi porto dietro fin da quando ero ancora bambino, è ora sfociata in qualcosa che definire pericoloso sarebbe riduttivo.
Perlomeno per il mio spazio vitale…
Ho accumulato tanti di quei giochi da aprirci una ludoteca e mi sembrava arrivato il momento giusto di parlarne a voi, raccontandovi le mie sensazioni e proponendovi giochi interessanti e parecchio diversi fra loro.
Per inaugurare questa rubrica ho scelto un giochino dalle regole semplici e dirette, che però nasconde, al suo interno, un meccanismo infido, dalla profonda impronta strategica e dai risvolti spesso inaspettati.
Coloni di Catan è un gioco da tavolo famosissimo, a cui sono state dedicate tante di quelle espansioni, fra ufficiali e non, da renderlo un vero must per ogni appassionato. E tutto quello che ha fatto del gioco originale un successo è stato mantenuto, almeno in parte, in questa versione giocabile esclusivamente per mezzo di carte.
Perciò niente pedine o segnalini, fattore che ne semplifica la fruibilità e l’immediatezza.
Il gioco è per due giocatori, anche se esistono espansioni non ufficiali per poterci giocare sia in tre che in quattro, ma le sconsiglio perché cambiano radicalmente la struttura e rendono il gioco meno divertente.
Il principio di base si fonda sulla creazione di un principato, composto da strade, villaggi e città, a cui fanno da contorno diversi tipi di risorse. Ad ogni turno i giocatori accumulano risorse grazie al tiro di un semplice d6 (un dado a sei facce) e utilizzano queste risorse per costruire, all’interno del loro principato, palazzi, upgrade alle coltivazioni e tante altre cosine, tutte incentrate all’accumulo di punti vittoria.
A questo vanno aggiunte le carte azione, che consentono anche di danneggiare l’avversario o di migliorare momentaneamente (o anche permanentemente) il proprio status.
Una tipica partita
Il gioco è lunghetto, soprattutto se i due giocatori sono alle prime armi, visto che studiare le strategie migliori (che cambiano di partita in partita) richiede una certa dose di ragionamento. Tutto questo comporta anche una certa imprevedibilità nelle meccaniche di gioco, arrivando anche a ribaltare le sorti di una partita in pochi turni.
Una delle peculiarità più interessanti è di certo la forma quadrata delle carte, forma necessaria per il concept del gioco, e il fatto che le combinazioni in cui si possono giocare palazzi e altri sviluppi è pressoché infinita. Basta un po’ d’ingegno e ogni volta si scoprono nuove e intriganti manovre…
Altro punto a favore è la possibilità di giocarci con una serie di regole create appositamente per i tornei: ogni giocatore gioca con un proprio mazzo di carte, preparato precedentemente, mantenendo però la struttura di base.
Questa versione è quella che regala il maggior divertimento ma è vincolata da una prerogativa non da poco. Infatti è necessario possedere due copie del gioco base, come minimo, e almeno due copie di ogni espansione che si vuole utilizzare.
Un limite che sono convinto ne abbia scoraggiato la diffusione.
So che il gioco è stato messo fuori produzione, infatti alcune delle espansioni più rare sono ormai introvabili, e la Kosmos ne ha creata una nuova versione che risponde al nome di Rivals of Catan. Non ho ancora avuto modo di provarla, ma da quello che so le meccaniche sono sempre le stesse. È stato cambiato l’intero design delle carte e sono state fatte alcune aggiunte sostanziali alle regole.
Alcune carte della vecchia edizione (sopra) messe a confronto con le loro controparti ridisegnate della nuova edizione (sotto)
Insomma, un gioco divertente che però impegna la mente sotto diversi fattori. Non semplice come può sembrare a prima vista ma soddisfacente una volta entrati nel meccanismo.
Componentistica: 6
Strategia: 9
Fortuna: 5
Longevità: 8
Voto Complessivo: 7