Colore, forma, struttura, lucentezza

Creato il 03 marzo 2011 da Libereditor

AS Byatt può essere definita una scrittrice geniale tanto che viene spesso “accusata” (i suoi detrattori dicono che potrebbe essere il santo patrono dei topi di biblioteca) di essere troppo intelligente avendo vasti interessi letterari e scientifici.
Forse proprio perché è interessata a come le cose appaiono… Oppure perché nei suoi racconti il colore, la forma, la struttura e la lucentezza (ma anche la composizione chimica) delle cose sono descritte amorevolmente nei loro dettagli (da sembrare così vivide e incise che sembra di vederle)…
Il suo interesse verso il linguaggio immaginativo si riflette soprattutto nella natura camaleontica della sua narrazione (sempre impeccabile) e infatti la sua varietà stilistica è ampia come la quantità di argomenti che affronta.
I suoi libri pullulano di personaggi e idee, contengono una moltitudine di allusioni che vanno dalla teoria letteraria alla tradizione delle fiabe di molti paesi, fino alla letteratura di periodi diversi come il Medioevo e il XIX secolo. Può però anche scrivere della vita di formiche, della classificazione di farfalle o di falene, della teoria darwiniana dell’evoluzione…
La Byatt ha una notevole sensibilità ironica non solo per gli eccessi del gergo letterario del ventesimo secolo, ma anche per il verso e gli stili di prosa del XIX secolo.
Leggendola attentamente (attenzione: non è facile…) ci si accorge che mima stili e generi diversi e si capisce come la sua opera contenga una moltitudine straordinaria di voci.
Qualcuno di voi è riuscito a farsi “contaminare” dai suoi testi?


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