Lascio oggi la parola Francesca Pallecchi, amica e compagna in vari progetti, social e non. E’ stata un’inviata specialissima lo scorso fine settimana ad un festival a cui avrei volentieri partecipato anche io, il Festival della Lentezza. Ci racconta di Colorno, tra le sue bontà enogastronomiche, la sua bellissima reggia, ed un approccio più lento che dovremmo recuperare per vivere meglio.
Testo e foto sono opera di Francesca, grazie mille per questo prezioso contributo!
Ci sono luoghi di cui a volte non si conosce l’esistenza, che si rivelano una vera e propria scoperta. Questo è il caso del piccolo comune di Colorno, appena 9.000 abitanti, situato nella Bassa Parmense. Al suo interno, nasconde un vero tesoro: La Reggia di Colorno, una suggestiva e monumentale struttura architettonica risalente al 1600 con oltre 400 sale e cortili, circondata da un bellissimo giardino alla francese.
Tra un concerto di Vinicio Capossela ed i laboratori di cucina per bambini a cura della scuola ALMA, il Mercato della Terra organizzato da Slow Food Parma, ha proposto una varietà dei prodotti tipici del territorio.
Tra tutti, spiccano le mostarde per la preparazione dei Tortéj Dóls, tortelli tipici di Parma e dintorni dal ripieno agrodolce, di cui si narra che Maria Luigia d’Austria, fosse molto golosa. Il ripieno è formato da pan grattato, vino cotto e una mostarda composta da pere, mele cotogne, zucca, limone, zucchero e senape. Per rendere il ripieno meno dolce, in alcuni casi viene utilizzata anche marmellata di prugna Agostana, ma ogni cuoca ha il suo ingrediente segreto. Per il condimento di solito si usa una emulsione di salsa di pomodoro e burro, ma c’è chi preferisce la versione solo con burro fuso e naturalmente una spolverata di Parmigiano Reggiano!
Colorno fa parte anche dell’area geografica di produzione del Culatello di Zibello DOP, un salume dalla caratteristica forma a pera, prodotto a partire dalla coscia di maiale e catalogato tra i presidi Slow Food. La lavorazione avviene esclusivamente nel periodo tra ottobre e febbraio, quando la Bassa Parmense è avvolta dalla nebbia, per arrivare in tavola solo l’inverno successivo dopo un attento processo di stagionatura in un ambiente in cui l’umidità e la temperatura restano costanti.
Il Culatello è un ingrediente che viene utilizzato molto in cucina, soprattutto per la preparazione di primi piatti, come la pasta fresca all’uovo, che si sposa bene con il suo sapore. Il Culatello viene tagliato a stracceti fatti poi rosolare in padella con burro e salvia. Per la salsa di condimento ci sono due varianti: pomodori freschi e cipolle oppure una fonduta di Parmigiano Reggiano. Questo ed altro può essere gustato al ristorante Al Vèdel che propone un viaggio alla scoperta dei sapori tipici della pianura e del fiume Po. Da non perdere la visita all’antica cantina di stagionatura dove si possono ammirare più di tremila Culatelli che riposano appesi alle volte in attesa di essere degustati, un vero e proprio spettacolo!