Alcuni raid aerei - la cui nazionalità non è ancora stata confermata - hanno colpito domenica 20 dicembre la città siriana di Idlib, roccaforte dei ribelli nel nordovest del paese, provocando la morte di almeno 73 persone.
Altri 30 corpi sono stati recuperati e sono in attesa di identificazione, mentre i feriti ammontano a più di 150.
I soccorritori hanno dichiarato all’agenzia internazionale Reuters che resterebbero ancora decine di dispersi, che con tutta probabilità si trovano sotto le macerie degli edifici crollati.
I residenti hanno affermato che almeno sei raid aerei avrebbero colpito il mercato cittadino, gremito di gente, alcuni edifici governativi e diverse aree residenziali.
In alcuni filmati caricati su Youtube si possono osservare scene strazianti di soccorso ai feriti, incastrati tra i calcinacci dei palazzi crollati negli attacchi. Un filmato mostra i morti non ancora recuperati dalle macerie e le immagini di un neonato che, secondo i testimoni, sarebbe nato nel momento dei raid e sarebbe rimasto ucciso immediatamente.
Alcuni tra i cittadini di Idlib intervistati hanno riferito di aver riconosciuto come russi i velivoli che hanno condotto gli attacchi aerei.
Fonte: The Post Internazionale