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Colpo di Stato in Paraguay, destituito il presidente Fernando Lugo

Creato il 23 giugno 2012 da Eldorado

Alla fine ce l’hanno fatta: le forze conservatrici hanno inscenato un colpo di Stato tecnico per destituire il presidente Fernando Lugo. Il golpe si è consumato velocemente a partire dal sanguinoso preambolo della settimana scorsa con gli incidenti di Curuguaty, con il tragico bilancio di diciassette morti, sullo sfondo delle lotte contadine per l’appropriazione delle terre incolte.

Un incidente secondo alcuni provocato, secondo altri appoggiato da Lugo che, nonostante le sue continue assicurazioni nel voler dotare il Paese di una riforma agraria, aveva sostenuto in quell’occasione l’operato delle forze dell’ordine. Sia il Ministro dell’interno che il capo della Polizia sono stati allontanti in seguito ai disordini, ma l’avvenimento è servito all’opposizione per montare un processo di destituzione dello stesso presidente, da sempre inviso alla forte casta dei possidenti e degli oligarchi. Federico Franco, vicepresidente, ha assicurato l’appoggio della coalizione che aveva portato Lugo alla presidenza e, nella serata di venerdì 22, ha assunto le funzioni di Capo dello Stato.

A Lugo, che ha ricevuto una votazione sfavorevole di 76 a 1 alla Camera e di 39 a 4 nel Senato, non è rimasto altro che accettare il verdetto politico: privo di base, inviso a tutti i poteri dello Stato, ha dato un breve discorso per poi ritirarsi dal Palazzo presidenziale. A suo favore è rimasta solo la folla che si accalcava nella piazza del Congresso e che, ricevuta la notizia, ha iniziato una lunga notte di scontri con la polizia.

Appare chiaro che, responsabilità o no sulla strage di Curuguaty, la destituzione di Lugo risponde ad una manovra politica del Partido Liberal di Franco che, a dieci mesi delle elezioni, aveva bisogno di liberarsi della scomoda alleanza forgiata con un presidente dal forte discorso sociale e di uguaglianza. Con profonde riforme da attuare in un Paraguay tuttora sommerso nell’arretratezza (almeno 300.000 contadini sono ancora oggi costretti a deambulare per il Paese, senza fissa dimora) Lugo, eletto nell’aprile 2008, ha fallito nel suo intento non solo per la strenua opposizione presentata dal Partido Colorado dei possidenti, ma per i propri limiti caratteriali.

Colpo di Stato in Paraguay, destituito il presidente Fernando Lugo
Esiliato dal regime di Strossner, missionario in Ecuador, quindi professore di sociologia a Roma all’Università Gregoriana ed infine vescovo della diocesi di San Pedro, Lugo aveva tutti i numeri per scrivere una storia a favore dei disadattati e dei poveri. Invece, giunto ad Asunción ha dovuto fare i conti con lo scaltro e feroce mondo politico paraguayano ereditato dalla dittatura ed ancorato ad un mondo di privilegi di stampo medievale. I suoi nemici hanno potuto fare presa su una personalità facilmente esposta alle critiche, a cominciare dagli scandali per le sue paternità acquisite durante il suo stato clericale e mantenute in segreto. Come non bastasse, Lugo si è dovuto sottoporre per mesi alle cure per un linfoma maligno diagnosticatogli nell’agosto 2010 e che l’hanno mantenuto lontano dai palazzi del potere.

Il colpo di Stato non è stato digerito dall’Unasur che, oltre aver condannato l’operato del Congresso, ha annunciato che non riconoscerà il governo di Franco. Si crea così, come tre anni fa in Honduras, un vuoto democratico in un paese latinoamericano, un ritorno al passato la cui reale portata si concretizzerà nei prossimi mesi.


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