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L'Olea Europaea è una pianta arborea sempreverde appartenente alla specie delle Oleacee. Le radici sono superficiali e garantiscono vigore alla pianta anche nei terreni rocciosi. Le foglie si rinnovano ogni tre anni e presentano una colorazione verde glauco che sfuma nell'argenteo nella zona inferiore a causa della presenza di peluria. I fiori, di colore bianco, sono ermafroditi e formano delle infiorescenze a grappolo caratterizzanti. I frutti sono delle drupe di forma ovoidale: presentano una buccia (o esocarpo) di colore verde che può tendere al violaceo, una polpa (o mesocarpo) dalla quale si ottiene l'olio, un endocarpo legnoso contenente il seme. La coltivazione dell'olivo richiede temperature miti, mai inferiori ai 5°C sotto zero nel periodo vegetativo, e zone poco umide. Essenziali per lo sviluppo dell'olivo risultano l'esposione luminosa e ambienti ventilati. Il terreno favorevole è argilloso-calcareo, anche se si adatta bene a quasi tutti i tipi di terreno: l'olivo è comunque una pianta calciofila, per cui sono da escludere i terreni fortemente acidi.
Il terreno deve essere pulito da piante e arbusti. A questo punto si procede ripuntatura del terreno, procedimento con il quale il terreno viene smosso con l'ausilio di un ripuntatore, in modo da favorire l'aerazione e il drenaggio. Tra maggio e giugno si procede alla vangatura del terreno con una vangatrice manuale o meccanica, andando a formare delle buche profonde un metro e larghe fino ad un metro e mezzo, dove in seguito verranno messe a dimora le piante. Molto importante è la concimazione del terreno con il letame maturo o con il compost organico. L'humus viene aggiunto in virtù della sua capacità di trattenere sia le sostanze nutritive che l'umidità. L'azoto è altresì importante per l'accrescimento: la carenza di azoto porta ad una crescita più ridotta, formazione di fiori imperfetti, produzioni scarse e alternate. Calcio e potassio sono elementi essenziali per la crescita della pianta: regolano il consumo d'acqua della pianta, aumentano la resistenza agli sbalzi termici e ad alcune malattie fungine. Gli oligoelementi, come magnesio e boro, non sono da trascurare. I terreni italiani sono ricchi di oligoelementi per cui tendenzialmente un'integrazione con letame e composto risulta sufficiente.
Nel tardo autunno si procede con la messa in dimora della piantina, acquistata in vivaio o in centri specializzati, avendo cura di coprire bene le radici con terreno concimato e srotolando nel caso le piccole radici aggrovigliate.In seguito all'impianto, si procede con un'abbondante innaffiatura. Se tutto procede per il verso giusto, dopo un mese nasceranno i primi germogli, e dopo tre settimane si dovrà procede con la potatura dei rami in eccesso: questo è necessario per definire la forma che la pianta assumerà durante lo sviluppo.Il primo anno bisognerà avere cura di procedere alla potatura dei rami e delle gemme laterali al fusto, mentre nel secondo anno ci si potrà limitare ad una potatura blanda, in modo da definire la forma dell'albero.L'irrigazione è essenziale nei primi anni e soprattutto nel periodo estivo: in caso di scarsa irrigazione durante i periodi caldi si potrebbe verificare la crescita di drupe piccole e poco polpose.
La coltivazione dell'olivo è molto redditizia: una pianta può produrre fino a 25 Kg di olive. La raccolta è una fase molto delicata e può essere effettuata meccanicamente o manualmente. Le procedure di raccolta si classificano in:- brucatura: la raccolta viene effettuata a mano; è molto costosa ma garantisce frutti di ottima qualità;- caduta spontanea: le olive vengono raccolte direttamente da terra;- bacchiatura: i rami vengono percossi e le olive mature cadono a terra;- pettinatura: si utilizza uno strumento chiamato pettine, il quale viene fatto passare sulle fronde; le olive vengono fatte cadere su una rete posta intorno al fusto;- scrollatura: un braccio meccanico muove l'albero, permettendo la caduta dei frutti maturi;Altro aspetto da non sottovalutare è l'infestazione dell'olivo da parte di insetti (Cocciniglia, Tignola, Dacus), funghi (Verticillium) o batteri (Pseudomonas). Per prevenire infestazioni fungine è consigliabile spalmare, ogni dieci anni, sul tronco dell'olivo la poltiglia bordolese (solfato di rame e calce).