Malattie da batteri e virus
Infrequente in suoli concimati con sostanze organiche, la carenza nutrizionale per insufficiente apporto e assimilazione di microelementi (boro, cloro, ferro, manganese, molibdeno, rame, zinco) comporta Clorosi fogliare con ridotta attività fotosintetica, di sviluppo vegetativo e produttivo della pianta. Efficaci risultano le tempestive somministrazioni localizzate di prodotti specifici e di sostanza organica nel terreno arieggiato.
Tra le innumerevoli specie di Batteri, quelli dannosi si insediano in lesioni, semi, tuberi e parti di orticole originando Batteriosi – difficilmente curabili con disinfestanti, ma di solito non letali – che indeboliscono le piante intossicate (clorosi, maculazioni, marciumi, cancri, seccumi, ecc.).
Le piante nell’orto contraggono le Virosi in seguito alla penetrazione di Virus nei tessuti tramite cicatrici o punture di insetti succhiatori vettori (Afidi, Cicaline, ecc.), lesioni, pratiche colturali (innesto), attrezzi non sterilizzati, terricci e semi infettati, ecc. Dopo mesi dall’inizio dell’infezione, le orticole virosate mostrano sintomi di deperimento (avvizzimenti, rinsecchimenti, decolorazioni, striature o maculazioni fogliari anche a mosaico, malformazioni, escrescenze, riduzione e arresto di sviluppo e capacità produttiva, ecc.). Incurabili e di facile propagazione, le virosi costringono a distruggere le piante malate e a disinfettare i materiali in contatto. Frequenti sono la maculatura anulare, il mosaico (bietola, Cucurbitacee, fagiolo, pomodoro, sedano) e, nella patata, l’Accartocciamento, il Mosaico leggero (virus X), nervale (virus Y), rugoso (virus X+Y).
Malattie da funghi
Malattia da funghi a carattere epidemico, la Peronospora (Peronosporaceae, Piziaceae) si sviluppa su foglie (depigmentazione, macchie brune marcescenti o disseccate sulla pagina superiore corrispondenti a sottostanti di muffa bianco-giallastra) da eliminare e bruciare, germogli, frutti (marciumi) di alcune specie di piante orticole. Oltre alla Peronospora del pomodoro (frutti grinzosi inscuriti a polpa indurita), della patata (necrosi fusto e tuberi) e della melanzana, colpite sono Crucifere, Cucurbitacee, ecc. E’ invece denominata Ruggine Bianca la malattia non grave da Fungo parassita Albugo candida (Peronosporaceae) che determina macchie biancastre, distorsioni, deformazioni di foglie e di porzioni aeree su Brassicacee e Capparidacee.
In particolare a fine estate, tante piante vengono attaccate dall’Oidio, Mal Bianco da funghi Ascomiceti Erisifàcei, rivestimento polveroso biancastro sui tessuti colpiti (es. zucca) e arricciamento del fogliame.
Sulle piante ospiti, funghi parassiti Basidiomiceti Uredinali producono la Ruggine, pustole erompenti spore polverizzate di colore tipico accompagnate da ingiallimento, stasi vegetativa, lento deperimento generale. Prevenzione e cura della malattia prevedono ripetuti anticrittogamici.
Nutrendosi delle secrezioni zuccherine di melata prodotte da insetti, numerosi funghi saprofiti si insediano su diversi organi delle orticole tramite piccole lesioni sviluppando una fitta copertura opaca di Fumaggine (croste scure friabili o polveri fuligginose sulla pagina inferiore delle foglie, ecc.), malattia che deprezza i prodotti, ostacola la fotosintesi e richiede insetticidi specifici.
Favorita dalla presenza di lesioni (da agente ambientale o patogeno) sui tessuti epidermici (foglie, fiori, frutti), la Botrite a Muffa Grigia da fungo Botrytis cinerea riveste di feltro grigiastro iniziali macchie brune.
Provocata da funghi Septoria in diverse specie di orticole, la Septoriosi segna maculature da giallastro fino a necrotiche, poi schiarite, ai bordi della pagina superiore delle foglie, ingiallimento e caduta fogliare precoce.
L'Antracnosi da funghi Colletotrichum indebolisce la pianta con macchie grigio-brune a netti contorni evolventi in necrosi sottostanti. In seguito alla Fusariosi da funghi Fusarium, sulle orticole compaiono appassimenti, marciumi, cancri.
Malattie da parassiti animali
Le Acariasi sono determinate da diverse specie di Acari o Acarina (Aracnidi Artropodi), parassiti che succhiano la linfa dalla pagina superiore delle foglie e dai germogli di gran parte delle orticole provocando ingrossamenti, galle, ragnatele, scolorimento, precoce distacco fogliare, moria. Oltre ad attacchi da Eriofidi (Rugginosi del pomodoro anche su Cucurbitacee, Solanacee), diffusi sono quelli da Tetranichidi come il Ragnetto rosso sulla pagina inferiore delle foglie di orticole, controllabile con nemici naturali (acari di altri generi, coleotteri ecc.) e da contrastare con acaricidi in caso di infestazione.
Numerose specie di Afidi (Pidocchi delle piante o Gorgoglioni), minuscoli insetti fitofagi Afididi Emitteri Omotteri in colonia, succhiano linfa pungendo i tessuti di molte specie di orticole deformandole in crescita in primavera e in autunno. Oltre a inoculare virus, producono melata fluida zuccherina, terreno di coltura di funghi (Fumaggini) che attira api e formiche. Contro le infestazioni si utilizzano insetticidi specifici, ad ampio spettro, e predatori naturali (coccinelle, vespe, ecc.).
Le Mosche bianche Aleurodidi (o Aleirodidi, Rincoti Omotteri) succhiano linfa assembrate sulla pagina inferiore delle foglie, necrosi sempre più estese disseccano e inducono a progressivo deperimento lattughe, Cucurbitacee, Leguminose, Solanacee fino a perdita del raccolto per infestazione. Nell’orto sono frequenti l’Aleurodide delle serre o Trialeirode, del tabacco (o delle Solanacee o degli orti) e delle Brassicacee. Oltre a produrre escrezioni zuccherine di melata gocciolante che sviluppano funghi saprofiti portatori di Fumaggine, sono vettori di quantità di virus, come il temuto Arricciamento fogliare giallo del pomodoro (TYLCV) e la Clorosi infettiva del pomodoro (TICV).
Dannose sono anche diverse specie di Cocciniglia (Omotteri Coccidi), di Cimici (Rincoti Eterotteri Pentatomidi), mentre i Tripidi (Tisanotteri) sono vettori di gravi infezioni su Cucurbitacee, Leguminose, Solanacee. Tra i Lepidotteri, le larve di farfalla grigiastra notturna Nottua (Nottuidi) si alimentano di foglie e frutti di ortive varie arrivando all’annientamento, quelle di Cavolaia (Pieridi) di Crucifere, di Piralide defogliatrice (Ficitidi) di bietole, fagioli, radicchio, peperoni, ecc., di Tignola (Eteroneuri Gelechidi) scavano nelle Solanacee. Voraci sono anche i bruchi di Coleotteri: le Dorifore della patata si nutrono pure di foglie di melanzane e pomodori, i Punteruoli del cavolo attaccano nervature o steli appassendo e atrofizzando le piante, anche inesorabilmente. La larva terricola notturna di Oziorrinco (Curculionidi) si alimenta a radici o rizomi, gli adulti di foglie, annientando le piante in brevissimo tempo a primavera-fine estate. Praticata è la lotta biologica su insetto adulto (sbarramenti, fasce adesive di vischio, raccolta manuale di notte, ecc.) e larva (irrorazioni con prodotti a base di nematodi antagonisti).
Masticatori di tenere ortive sono i Dermatteri come le Forbicine (Forficule, Tagliaforbici o Tenagliette), onnivore fitofaghe gregarie e lucifughe.
Alcune specie di Nematodi (Meloidogyne), vermetti cilindrici parassiti terricoli polifagi, provocano deperimento, ingiallimento, appassimento fogliare, galle sulle radici, moria di Cucurbitacee, Solanacee, ecc., mentre altre contrastano limacce e larve dannose.
Foglie e parti aeree di orticole sono voracemente divorate di notte, soprattutto dopo piogge, causando deperimento anche letale alle piante, da Molluschi Gasteropodi striscianti, quali lumache e limacce (Limacidi e Arionidi) a carnoso corpo nudo allungato, e da chiocciole (Elicidi) a conchiglia. Oltre alla raccolta con trappole casalinghe con birra e alla rimozione manuale degli esemplari scovati di giorno, per l’eliminazione ci si avvale di specifiche esche avvelenate.