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La varietà
L'uva da tavola che viene consumata regolarmente appartiene alla stessa specie dell'uva utilizzata per il vino, la vitis vinifera, o alla specie americana vitis lambrusca, che è invece vietata per la vinificazione. Abbandonate invece, sempre nella produzione di uva da tavola, le specie americane vitis riparia, rupestris e belardieri, una volta utilizzate solo in America, e poi come portinnesti per salvare le specie europee attaccate dall'epidemia di fillossera dell'ottocento. Il loro abbandono è dovuto alla scarsa qualità offerta, ma sopravvivono ancora allo stato selvatico o come piante ornamentali nelle coltivazioni domestiche, o per le sperimentazioni da innesti in enologia.
Sono comunque tutte piante arboree con comportamento rampicante, fusti e rami molto lunghi che sviluppano l'infiorescenza e successivamente il frutto, il classico acino.
La coltivazione
Le specie impiegate come uva da tavola preferiscono in genere i climi caldi meridionali, anche se ne esistono alcune in grado di resistere al freddo intenso. Questa caratteristica è dovuta alla necessità di una maturazione ottimale per avere la maggiore concentrazione zuccherina possibile, in modo che gli zuccheri espellano tutti gli acidi inizialmente presenti nei chicchi, acidi che invece vengono conservati nelle viti per la produzione di vino.
La principale differenza tra le due viti è appunto la diversa maturazione e concentrazione zuccherina ricercata, che vede alcune specie adatte solo per la vinificazione e altre adatte solo per la produzione di frutta fresca da tavola. Nella coltivazione di uve da tavola si preferisce apportare quindi alle uve un maggior dosaggio organico, magari con torba e humus se possibile, proprio per fornire maggiormente i minerali da utilizzare nel processo di fotosintesi. Il terreno dovrà quindi essere lavorato in profondità almeno con concime quale letame stallatico.
Dopo la fioritura si effettua sempre una cimatura in modo da aumentare le energie e i nutrienti disponibili per la maturazione dei grappoli. La potatura deve essere indirizzata ad ottenere lo stesso risultato e dipende sempre dalla specie. L'irrigazione deve essere moderata e spesso, nei luoghi umidi, solo di soccorso. Alla vite infatti basterebbero due giorni di pioggia l'anno, avendo un apparato radicale sviluppato nella ricerca dei minerali e dell'acqua. La moltiplicazione piu utilizzata è chiaramente la talea, che permette la riproduzione di piante identiche a quella madre.
Diffusione
L'uva da tavola viene coltivata nelle zone più calde del nostro paese, per i motivi esposti nel paragrafo precedente. E così le regioni che più coltivano l'uva da tavola sono quelle del sud, con la Puglia e la Campania particolarmente attive. Al centro l'uva da tavola viene coltivata intensivamente anche nel Lazio, mentre al nord le coltivazioni sono destinate quasi esclusivamente all'uva da vino. A differenza da quest'ultima, la coltivazione dell'uva da tavola vede protagoniste le uve bianche.