Com'è il tuo museo?

Da Archeologo @archeologo

Al Metropolitan Museum di New York in effetti è abbastanza facile - e forse anche scontato - fare marketing partendo dal nome: MET, in inglese "incontro", è l'acronimo perfetto per chi intende valorizzare un marchio. Eppure chi lavora in questi musei - molto spesso un vero professionista dedicato - ha ottime idee che non sarebbe male esportare.
Cosa vi piace del museo? I curatori l'hanno chiesto ad alcune celebrità, da Alicia Keys a Hugh Jackman, che hanno risposto con una loro personalissima vetrina. E chiedono lo stesso anche ai visitatori, che possono scegliere le loro opere preferite, condividerle con i propri amici sui social network, ma soprattutto raccoglierle in uno spazio personale e restare "in contatto" con le opere che preferiscono: ogni volta che il Museo organizzerà eventi o attività legate alle opere che ci interessano, saremo informati per tempo.
L'idea è di per sé molto semplice, ma se realizzata per bene può avere un ottimo riscontro. L'hashtag #MyMet su Twitter e l'applicazione dedicata su Facebook riscuotono molto successo, e la città è stata tappezzata di manifesti per sponsorizzare la novità. Tutto ciò ovviamente richiede una certa dose di imprenditorialità, e voglia di fare, che purtroppo si trova raramente nei musei italiani.
Ma qualcosa di simile è già successo l'anno scorso nel settore turistico, quando l'Ufficio del Turismo Spagnolo ha filmato i calciatori del Real Madrid chiedendogli cosa preferissero della città che li ospitava, tra Critiano Ronaldo che consiglia i mercatini e Kakà che ci spiega il suo piatto preferito (qui il video in italiano). Il risultato? Il canale YouTube dell'ente spagnolo ha oltre 2 milioni di visualizzazioni, mentre quello italiano ne ha appena 20 mila.


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