Gli esempalri di sesso maschile sono provvisti di ali, mentre le femmine ne sono prive, talvolta dopo aver deposto le uova perdono anche le zampe, divenendo in pratica contenitori di protezione per la nuova generazione.
Le cocciniglie sono degli insetti fitofagi, cioè che si alimentano a spese delle nostre piante. Sono parenti degli afidi: come loro, succhiano la linfa dei nostri vegetali e li fanno deperire. Riconoscere la presenza della cocciniglia è facile: i maschi sono dotati di zampe, antenne e ali e quindi se ne vanno in giro come la maggior parte degli insetti, le femmine invece sono stanziali: infilano il loro rostro nella pianta e non si spostano più. Quando notiamo dei piccoli “elmetti”o delle “montagnole” bianco-grigiastre senza zampe né antenne attaccate alle nostre piante, probabilmente sono le femmine della cocciniglia che si stanno nutrendo.La loro resistenza agli insetticidi e causata da uno scudetto (non attaccato all'insetto), da un dermascheletro indurito (attaccato all'insetto) e, a volte, da un rivestimento ceroso prodotto dall'insetto stesso.
Note: le cocciniglie proliferano su piante con un eccesso di concimazione azotata
Lotta alla cocciniglia con prodotti fatti in casa
- Condizione essenziale per la lotta contro questo parassita è innanzitutto la rimozione di tutti gli individui adulti tamponando con un batuffolo di cotone imbevuto di alcool (per sciogliere le cere). Quindi, con un piccolo spazzolino da denti, grattare delicatamente la superficie fogliare per togliere i vari insetti superstiti.
- Per la cocciniglia a virgola si utilizzerà l'infuso di origano (1 kg di pianta fresca o 150 g di pianta secca per ogni litro d'acqua), diluito tre volte, operando una spennellatura nei periodi estivi o quello di felce aquilina (1 kg di foglie fresche per ogni 10 litri d'acqua) spennellando le zone infestate.
- Altri sistemi validi, anche se impegnativi e da ripetere fino a scomparsa del parassita, sono quelli con sapone di marsiglia diluito e spennellato per rimuovere gli sgraditi ospiti.
- Più semplici sono delle spuzzature di estratto di "felce maschio" (Dryopteris filix-mas) da ripetere circa una volta a settimana (in dipendenza anche dall'ambiente, se protetto o aperto).
- L'estratto si può fare mettendo 50 g di pianta fresca (o 5 g di secca) in un recipiente non metallico con 2 litri di acqua fredda (di buona qualità).
- Dopo 3 giorni si filtra e si carica lo spruzzatore
- Usare una mistura di olio di pino diluito in un po d'acqua, sapone di masiglia e olio d'oliva.