Secondo la ricerca, promossa dall’Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento (Aitec), in Italia si producono, ogni anno, oltre 32 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, di cui oltre la metà finisce nelle discariche. Una questione che non è certo di second’ordine. Ricordiamo tutti l’incredibile situazione di Napoli di qualche tempo fa e mentre oggi è la discarica romana di Malagrotta a essere nell’occhio del ciclone (anzi, a essere strapiena con grave rischio per la capitale).
Di contro, la ricerca sottolinea i vantaggi che potrebbero derivare dall’utilizzo dei Combustibili Solidi Secondari derivati dai rifiuti urbani, in parziale sostituzione dei combustibili fossili, nelle cementerie, nelle centrali elettriche e nei termovalorizzatori. Stiamo parlando di 140 euro a testa risparmiati sulla bolletta ogni anno, di circa 7,9 milioni di tonnellate di CO2 evitate e di oltre 10.700 posti di lavoro in più.
Come ha affermato il vicepresidente di Aitec Carlo Colaiacovo: “’A parità di cemento prodotto si può arrivare a sostituire 2 milioni di tonnellate l’anno di combustibili fossili, pari al 50% dell’energia consumata, ottenendo una diminuzione delle emissioni di CO2 di 2.700.000 tonnellate l’anno, pari al 25% delle emissioni da combustione del settore cemento. Vincerebbero tutti: sia l’ambiente che l’economia, sia il territorio che l’azienda.”
E a me, chissà perché, vengono in mente piccioni e fave.
[foto da comefaretutto.com]