Lo racconta il bravissimo Giacomo Bagnasco dalle pagine de Il Sole 24 Ore
(…)Parliamo di rugby e di Benetton Treviso con il presidente di allora, il notaio Arrigo Manavello. Che ricorda: «Notai una mancanza di impegno da parte dei giocatori e decisi di fare una cosa evidentemente nuova: dissi ai giocatori che non meritavano di portare i nostri colori, per cui nelle domeniche successive avrebbero avuto una maglia completamente bianca. E in tribuna la indossai anch’io, sentendomi a mia volta responsabile della situazione».
La reazione dei giocatori? Buona a livello agonistico, se è vero che il provvedimento venne revocato nel giro di poche partite. Ironica e brillante fuori dal campo, perché, a quel punto, gli atleti scelsero di rinunciare del tutto alle insegne della società e si presentarono con sacchi neri dei rifiuti al posto delle consuete borse sportive. «Volevamo dare un richiamo forte – dice Manavello – e direi che ci siamo riusciti: la cosa ebbe anche una grande eco sui mezzi di informazione. Detto questo, il sentimento reciproco di simpatia e amicizia con i giocatori non venne mai meno, e ancora adesso capita di incontrarsi e parlare di quella vicenda con il sorriso sulle labbra». (…)