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Come aiutare la tiroide del tuo bambino a lavorare correttamente: poco sale ma iodato

Creato il 04 giugno 2015 da Antonioriccipv @antonioricci

Vediamo come aiutare la tiroide del vostro bambino a lavorare correttamente con poco sale ma iodato.

Cos’è la tiroide

La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla, posta al livello dell’osso ioide, nella regione anteriore del collo. Svolge la funzione di assimilare lo iodio presente negli alimenti, nell’acqua, nel mare, e di elaborarlo, producendo due ormoni essenziali per l’organismo: FT4 e FT3.

Questi ormoni svolgono funzioni vitali e la loro assenza, o carenza, può comportare gravi danni per il soggetto. Alterazione del sistema nervoso centrale, ripercussioni a livello cardiaco, sono solo alcuni dei problemi che possono scaturire dall’assenza di questi ormoni.

La tiroide è quindi un organo vitale, il cui mal funzionamento determina seri problemi di crescita e di sviluppo.

Come aiutare la tiroide del tuo bambino a lavorare correttamente: poco sale ma iodato

L’importanza dello iodio e la iodio-profilassi

Lo iodio è un micronutriente essenziale per il corretto funzionamento della tiroide, in quanto costituente principale degli ormoni tiroidei. La carenza di iodio è la causa principale del gozzo, cioè di un aumento delle dimensioni della tiroide, della formazione di noduli e di molti altri effetti dannosi sulla salute, indicati nel loro insieme come disturbi da carenza iodica.

La iodio-profilassi è una profilassi che impedisce alla tiroide del soggetto predisposto di ammalarsi.

Purtroppo le quantità di iodio presenti nella maggior parte dei cibi e bevande sono basse in quanto gli eventi climatici verificatisi nelle diverse ere geologiche hanno reso questo elemento scarso in vaste aree del pianeta. La carenza di iodio colpisce non solo le aree montane, ma anche le regioni pianeggianti e costiere. In Italia la quantità di iodio presente negli alimenti è molto bassa.

Il paese, nonostante sia sommerso dalle acque, presenta forte carenza di sodio negli alimenti, così come nel sale che si utilizza normalmente per condirli. Il sole determina l’essiccamento del sale. Attraverso questo processo lo iodio, che è volatile, evapora, e il sale che arriva sulle nostre tavole, al termine del processo di essiccamento, è povero di iodio.

La somministrazione abituale di sale iodato, consente di raggiungere la quota minima di iodio che il soggetto dovrebbe assumere giornalmente, perché contiene circa trenta volte la quantità di iodio presente nel sale essiccato.

L’importanza dello iodio in gravidanza e durante l’allattamento

Particolarmente sensibile al difetto di questo micronutriente è il cervello in età fetale e neonatale, che ha uno sviluppo incompleto in condizioni di carenza iodica. Durante la gravidanza il fabbisogno di iodio aumenta, passando da 100-150 microgrammi al giorno a circa 200-250 microgrammi giornalieri. Questo aumentato fabbisogno è dovuto sia a una perdita renale di iodio legata alla maggiore diuresi, tipica della gravidanza- sia all’esigenza di aumentare la sintesi  ormonale da parte della tiroide materna, indispensabile per il corretto sviluppo della placenta e del feto.

Come aiutare la tiroide del tuo bambino a lavorare correttamente: poco sale ma iodato

Anche durante l’allattamento è necessario che la madre fornisca un’adeguata quantità di iodio al neonato in modo da assicurargli una normale funzione tiroidea durante questa fase della vita.

La Campagna sociale di informazione e di educazione alla salute

La carenza di iodio può provocare gravi deficit cognitivi e psicomotori. Numerosi studi scientifici hanno infatti dimostrato che un’assunzione insufficiente di questa preziosa sostanza da parte delle donne in gravidanza, dei neonati e dei soggetti in età evolutiva può indurre nei bambini un deficit intellettivo. In Italia la carenza iodica è ancora molto diffusa, non solo nelle zone montane ma anche in quelle costiere. In italia la patologia tiroidea è molto frequente con maggiore frequenza di gozzo multi nodulare e tiroidite. La numerosità di tali problemi può essere ridotta se si effettua una corretta profilassi con il sale iodato.

Per affrontare questo rilevante problema di ordine sociale la SIEDP (Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) ha deciso di promuovere la Campagna Sociale di Informazione e di Educazione alla Salute Infantile con il Progetto Italiano Contro la Carenza di Iodio in Pediatria.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare ed educare l’opinione pubblica sull’importanza di un consumo adeguato di iodio, fornendo indicazioni concrete e di uso quotidiano per correggere lo stile di vita alimentare e prevenire disturbi e patologie.

Le concentrazioni più elevate si hanno nei crostacei, con oltre 300 microgrammi per 100 g, nel pesce di mare con una media di 80 microgrammi per 100 g di pesce fresco. Concentrazioni più basse si hanno negli altri alimenti, con valori medi pari a 8 per le uova, 5 per la carne e il latte, 3 per il pesce di acqua dolce, 6 per i cereali, 3 per i legumi, 3 per i vegetali, 2 per la frutta.



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