Chi l’ha detto che la pietra filosofale non esiste? Io sono riuscito a fare ben due mesi di viaggio in solo diciotto giorni.
Ho letto sul libro “L’arte di ricordare tutto” di Joshua Foer che la lunghezza di una vita dipende dalla quantità e della qualità di ricordi che la popolano.
Il tempo non esiste, è una nostra creazione, e viene scandito dal numero di eventi rilevanti che la nostra mente registra nella memoria.
Eventi rilevanti. A questo punto tutti noi vorremmo averne il più possibile.
Ma quali sono?
Provate a ripercorrere la vostra vita, dal principio sino ad oggi.
Scoprirete che i primi anni della vostra più o meno lunga esistenza non rappresentano altro che la maggior parte dei vostri ricordi.
Come mai?
E’ semplice, sono stati i più intensi. Quando si è bambini ci si stupisce per ogni cosa, per ogni nuovo evento.
Gli alberi non sono semplici alberi e gli oggetti non sono semplici oggetti.
I colori brillano, i marciapiedi sorridono, i piatti di plastica sono veri e propri dischi volanti con cui giocare.
Poi gli alberi diventano alberi, gli oggetti divengono essere inanimati e niente sembra interessarci più.
Ma per fortuna si scoprono gli amici, il tempo passato in compagnia e inevitabilmente ogni serata diventa un ricordo epico da raccontare.
Purtroppo, ben presto anche queste esperienze iniziano a diventare ricorrenti, banali, e rimangono sempre meno impresse nella nostra memoria.
Così se vi chiedessi di raccontarmi le uscite e gli eventi dell’ultimo anno probabilmente ve ne ricordereste una decina, e non certo in modo intenso come portate nel cuore le prime esperienze della vostra vita.
Pian piano la nostra mente interiorizza la routine quotidiana ed evita di ricordare cose già viste, eventi ricorrenti e tutto ciò che gravita attorno alla normalità.
In America hanno condotto un esperimento sulla mente. Un uomo è stato lasciato un mese all’interno di una grotta senza alcun modo per ammazzare il tempo e per tenere sotto controllo l’alternarsi delle giornate.
Quando sono andati per farlo uscire la povera cavia era convinta che fossero passati solamente 10 giorni.
Incredibile no? E pensare che siamo tutti convinti che il tempo passato ad annoiarsi sia il più “lungo” di tutti.
Vi è una grande differenza tra il tempo percepito al momento e quello ricordato. Così, i momenti noiosi che sembrano non finire mai vengono semplicemente eliminati dalla nostra memoria, mentre le esperienze fantastiche che fingono di durare pochi attimi del nostro presente vivono per sempre nelle nostre memorie.
Comprenderete quindi come l’uomo che vive nella routine quotidiana al termine della propria esistenza si ritroverà con una manciata di ricordi e una vita a suo dire piuttosto corta, mentre colui che vive nella continua avventura probabilmente affermerà di aver avuto una vita incredibile e più lunga della media.
A voi la scelta. Vivere cinque minuti lunghi cinque anni o cinque anni lunghi cinque minuti?
Io sono appena tornato da due mesi di viaggio in Thailandia e Cambogia che sono durati effettivamente appena diciotto giorni.
Forse viaggiare è uno dei trucchi più incredibili per allungarsi la vita e vivere di continue nuove esperienze.
Spero di ripartire al più presto,
al momento potete trovare le foto sulla mia pagina pubblica di Facebook.
Saluti dal vostro amico del web,