Come annaffiare le nostre piante

Da Fiorista Mariangela

Le piante in vaso non potendo allungare liberamente le radici nel terreno alla ricerca di acqua vanno innaffiate di più. A seconda della stagione e delle dimensioni del contenitore, la cadenza delle bagnature andrà da una a tre volte alla settimana , per diventare quotidiana in estate. Conviene percio, anche sui terrazzi , inserire piccoli impianti di irrigazione automatica che vi sollevi da questi impegno in caso di prolungata assenza. Comunque, che adottiate questa soluzione o preferiate innaffiare a mano, tenete a mente alcuni punti fondamentali.
Quando piove si bagna lo stesso o perlomeno si controlla se occorre farlo: spesso infatti è la chioma stessa delle piante a impedire alla pioggia di raggiungere il terriccio. In inverno si bagna lo stesso, anche se con frequenza e in dosi minori, soprattutto le piante sempreverdi, che non entrano mai del tutto in riposo, e quelle a fioritura precoce. Da fine gennaio si bagnano anche le caducifoglie, perchè l'attività delle radici inizia prima di quella apicale. Per conservare l'umidità del terreno da fattori ambientali come vento forte e sole, una pacciamatura alla base delle piante, con aghi di pino (attenzione creano acidità nel terreno sottostante) paglia o trucioli, manterrà il terriccio più fresco, riducendo le innaffiature necessarie. Nella stagione calda si bagna alla sera oppure al mattino presto, per evitare perdite d'acqua per evaporazione, dovuta alla alte temperature; in particolare, innaffiando il mattino, la pianta ha il tempo di assorbire l'acqua e affrontare il calore della giornata in pieno turgore. Nella stagione fredda, si innaffia nelle ore centrali della giornata, più tiepide,per evitare shock termici alle radici, inoltre si evita che l'acqua rimasta nel terreno, nel corso della notte geli. Nelle giornate di vento è necessario aumentare le innaffiature, per controbilanciare le perdite d'acqua causate dalla maggiore traspirazione dei tessuti vegetali e dalla più intensa evaporazione del terreno. Per alcune specie è preferibile che il terriccio si asciughi, almeno in superficie, prima di tornare a bagnare. Per altre, il terriccio deve invece essere sempre fresco. Durante la fioritura quando le piante sono in fiore e durante la fruttificazione le esigenze idriche aumentano. E' fondamentale evitare che l'acqua ristagni nel sottovaso, perchè, risalendo per capillarità attraverso i fori del contenitore, manterrebbe il terriccio troppo umido, aprendo la via a i marciumi radicali. L'ideale sarebbe rinunciare al sottovaso, ma non sempre è possibile.

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