Come buttare alle ortiche il fiore all'occhiello dell'epigrafia sarda

Creato il 09 maggio 2012 da Zfrantziscu

di Atropa Belladonna
Come non mi ero persa la mostra, così non mi son persa il catalogo (1). Non so se il boss si aspetti una recensione o simile: se volessi farla direi che la breve premessa di Maria Assunta  Lorrai non è niente male, mentre la prefazione di Marco Minoja è ingiudicabile. Cosa vorrà dire quel benedetto uomo? Quindi continuerei balzando  a pg. 9, l’introduzione alla mostra, che inizia con: "Sul ponte o nella stiva di una nave fenicia o nuragica; in compagnia di lingotti di metallo o delle relative merci di scambio: anche le prime parole scritte devono avere viaggiato così". E così continua trasognando fino agli interventi di Paolo Bernardini, incentrato sul dono e la semina di Cadmo, e di Giuseppe Garbati, uno slalom faticoso tra i paletti epigrafici di una "bivalenza oscillante tra la novità dell' apporto seguito alla penetrazione cartaginese e la forte impronta delle tradizioni locali". No caro ZFP, non te la faccio la recensione, manco morta. Preferisco godermi i reperti, alcuni dei quali sono delle vere chicche: segnatamente i primi (pp. 35-41). A pg. 35 si inizia con la Stele di Nora e col primo e maggior misfatto: nonostante il restauro chiarificatore, ancora si prende la prima lettera a destra nella seconda riga per N, mentre è chiaramente una W (3), come in "W i Fenici!". Garbati spazza via le evidenze del restauro, 239 anni di traduzioni (sono così tante e varie che ormai si potrebbero raggruppare in clusters) e, ovviamente, il libro di Gigi Sanna (2), per fornirci finalmente l’interpretazione ufficiale e inappellabile: bet rosh ish nagar/d ish ha/be-shardan/shalom ha shalom/ tsaba milkat/meben ish/ben nagar/d lepumay = Tempio principale che Nogar che è in Sardegna ha costruito. Egli ha condotto a termine l' impresa di costruzione. Ciò che ha costruito Nogar in onore di Pumay (Traslitterazione e traduzione a cura di G. Garbati) (1, pg. 35). Inutile dire che le simmetrie inverse dei due shalom laterali, una moda passeggera, manco le prende in considerazione. Del resto, mica è uno stilista.
 (1) Parole di segni. L'alba della scrittura in Sardegna, di MarcoMinoja, Consuelo Cossu, Michela Migaleddu. Con interventi di Paolo Bernardini e Giuseppe Garbati,  2012, CarloDelfino ed. (2) Gigi  Sanna, La Stele di Nora, 2009, PTM ed. (3) AMADASI M. G., GUZZO P. G., Di Nora, di Eracle Gaditano e della più antica navigazione fenicia, in Los Fenicios en la Penisula Iberica, 2, "Aula Orientalis" 4-5 (1985-86), Sabadell 1986, pp. 59-68.

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