Come ci spiano! Apple e Google ci seguono col GPS

Creato il 22 aprile 2011 da Sermarkus @sermarkus

Dopo tanto tempo, oltre un mese, torno a scrivere. Del resto, ho letto, una delle prime regole per un blogger è non scrivere forzatamente giusto per aggiornare la propria pagina ma scrivere di cose che ti appassionano e che ti interessano, delle quali vuoi discutere e parlare.

Oggi riporto una news e una considerazione in merito ai due colossi statunitensi che si fan la guerra nel mercato dei dispositivi mobili con i loro sistemi operativi, rispettivamente iOS e Android.

Giusto ieri l’altro ho letto in rete che Apple spia i propri utenti immagazziando in un file che si chiama “consolidate.db”. La scoperta non è proprio nuovissima visto che Apple, già un anno fa, ammise in una lettera ai membri del Congresso statunitense Edward Markey e Joe Barton di raccogliere dati di posizione, coordinate GPS e dati delle Wi-Fi a loro vicine ad intervalli più o meno regolari, ed è stata creata amche una applicazione per Mac, da due sviluppatore slegati dalla compagnia di Cupertino, che ci permette di vedere sul nostro computer Apple i tracciamenti del file in questione. Il programma, ripeto, solo per MAC, lo trovate su http://petewarden.github.com/iPhoneTracker/

Oggi invece leggo che anche Google, che sviluppa e distribuisce Android, diretto concorrente di Apple per i S.O. dei dispositivi mobili, traccia i propri utenti, ma in un modo più “invasivo” di quello dell’Azienda di Steve Jobs. Pare infatti che un telefono HTC Android raccolga e invii ogni pochi sencondi dati relativi alla posizione geografica del telefono, e quindi dell’utente, con anche dati delle reti Wi-Fi vicine come nome, luogo e potenza del segnale, così come Apple, ma indicando anche l’identificativo unico del telefono!

Questa potrebbe essere una violazione della privacy degli utenti dei noti smartphone ancora peggiore di quella della mela.

Qualcuno può chiedersi a che pro questi dati vengano raccolti, nel caso di Android addirittura inviati in tempo quasi reale. La risposta è presto detta. Provate ad andare su youtube e cercare un video, che so, di auto; quando tornerete nella home i video in primo piano parleranno più o meno tutti di auto. Provate ad andare su google a cercare la parola “auto”. Vi compariranno, innanzitutto per primi risultati sponsorizzati che hanno uno sfondino giallino invece che bianco, e a destra tanti ADS, ovvero pubblicità, tutte inerenti la vostra chiave di ricerca.

Quindi, tornando alla nostra risposta del perché vengano immagazzinati i dati GPS degli utenti basta applicare la personalizzazione della pubblicità sui siti web in base agli interessi dell’utente, al mondo reale e ai servizi, ricercati o meno, nelle vicinanze del dispositivo, oltre che, con la rilevazione delle reti Wi-Fi, di una grande mappa globale delle reti senza fili.

Il mercato di servizi location-based oggi pare aggirarsi intorno ai 2,4 miliardi di dollari, ma pare che entro il 2014 supererà gli 8 miliardi, quindi perché non portarsi avanti?!

Questa finalità potrebbe risultare utile all’utente che, per esempio, stia cercando un ristorante nei dintorni, ma il problema è che questi dati “partono” e vengono immagazzinati senza il consenso dell’utente e senza alcun alert per lo stesso che ci renda nota questa, pare sistematica, raccolta di informazioni!

fonti: http://gadget.wired.it/news/cellulari/2011/04/22/android-google-spia.html

http://malditech.corriere.it/2011/04/liphone_tiene_traccia_di_tutti.html


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