Come CONCIMARE L’ORTO Uso dei concimi organici e chimici con la ricetta per ogni ortaggio , anche in vaso. Fertilizzare il terreno con il compost 110 Pagine. Formato 17×24 cm. Illustrato Euro 10,00 L’orto classico è sempre stato coltivato su aree di terreno concimate ogni anno, ripetutamente, tramite l’aggiunta di concimi organici, come le deiezioni animali. Per questo, quando si parla di terra da orto, si intende una terra ben grassa e fertile. Purtroppo negli ultimi decenni diversi fattori hanno fatto sì che gli ortaggi venissero coltivati in terreni sempre meno fertili: da qui l’esigenza di aggiungere elementi nutritivi a base di concimi chimici. Anche nei piccoli orti domestici diventa sempre più difficile fornire annualmente le dosi minime necessarie di concimi organici, per diversi motivi quali i problemi di gestione pratica e igienica degli stallatici, la difficoltà di reperimento dovuta alla rarefazione delle stalle e, nelle zone più abitate, i problemi di convivenza con il vicinato. Gli ortaggi sottraggono grandi quantità di nutrimento al terreno, la cui fertilità va integrata ad ogni nuova coltivazione; dunque, oltre a soffermarsi sulla concimazione organica, questo libro esplora anche le tecniche di concimazione chimica. PER SAPERNE DI PIU’
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Un pomodoro in vaso sfogliato in basso e cimato in alto.
Per inciso ricordo che la concimazione del pomodoro ha tre fasi: concimazione ternaria equilibrata fino ai 30 centimetri di altezza, concimazione prevalentemente potassica fino alla presenza di frutti (verdi) sulle prime due corone, concimazione prevalentemente fosforica nel prosieguo. Se comprate un concime esaminate il titolo: 20-6-7 indica per esempio: azoto 20%, potassio 6% e fosforo 7%.
Se invece sui vostri pomodori appaiono quelle antipaticissime punte nere di marciume, allora la terra manca di calcio, ma dovevate pensarci prima, concimando ora con concime a base di calcio i risultati non saranno eccezionali.
Nella foto sono evidenziate le corone di frutti dalla terza in su, ed il punto di cimatura. Tagliare la cima della pianta con un coltellino o anche (meglio) con l’unghia del pollice.
CIMATURA
Il pomodoro ha un carattere volubile, vorrebbe fare moltissimo, ma tendenzialmente non si preoccupa mai di portare a termine quello che ha cominciato. La cimatura dunque serve a far sì che il pomodoro blocchi la sua crescita infinita verso l’alto, e si dedichi alla maturazione delle corone di frutti che ha già formato in basso.
La pianta è stata cimata sopra la quinta corona.
Qui subentra l’eterna discussione sui quante corone debbano essere lasciate alla pianta. Chi ha fretta di avere frutti grossi, può lasciarne tre. Chi vuole bei frutti ed una produzione durevole, può lasciarne 4 o 5. Chi vuole sfruttare al massimo la pianta rinunciando magari alla grossezza dei frutti, può lasciarne sei. Chi non è interessato a raccogliere pomodori ma vuole solo vedere una bella pianta ornamentale, può fare a meno di cimare il pomodoro.
Calendario lunare dell’orto (edito ogni anno) Anno 2013: 40 Pagine. Formato 17×24 cm. Illustrato Euro 3,90. SCONTATO 50% = 1,90
Tutte le fasi lunari del 2013, nella forma di calendario mensile con l’indicazione delle lune delle relative semine. Questo libro contiene anche utili consigli su tutte le altre operazioni di agricoltura e giardinaggio e delle lune consigliate. Da notare anche alcune pagine dedicate alle coltivazioni invernali, con l’indicazione delle temperature di germinazione e di crescita. SCONTI E OMAGGI PER SAPERNE DI PIU’
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I pomodori cespugliosi (nella foto in alto, San Marzano) vanno comunque cimati ad una altezza massima di 1,80 metri. In basso, piante di ciliegini di cui va eliminata tutta la parte sopra 1,80 metri. Se invece coltivate grossi appezzamenti di San Marzano a terra (senza sostegni) potete anche evitare la cimatura.
Ricordo che per il pomodoro da tavola ho consigliato di lasciare solo la ramificazione principale eliminando tutte le secondarie. Per i pomodori ciliegini o San Marzano si possono lasciare anche tre branche e alcune ramificazioni secondarie, restando inteso che anche queste ad un certo punto dovranno essere cimate per evitare che la pianta produca foglie all’infinito e pochi frutti.
Vanno sempre eliminate le “femminelle” o getti ascellari
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