Saltando ovviamente i vari prodotti chimici parlerò delle varie strategie compatibili con un orto secondo natura.
Interrare dei barattoli pieni a metà di birra con l’orlo al livello del suolo attrae le lumache che ci si vanno ad affogare e può risolvere il problema per i piccoli orti, ma putroppo ci vanno a morire anche tanti altri animaletti, quindi per me non è la soluzione migliore.
Oltretutto in un orto di circa mille metri quadrati come il mio sarebbe anche una spesa.
Circondare di cenere o sale le nostre piante può tenerle lontane per un po’, ma alla lunga si rischia di far andare troppi sali nel terreno alterando la chimica del suolo in maniera anche grave, specialmente dove le lumache sono sempre presenti, tipo zone umide.
Inoltre bisogna avere la costanza di rinnovare la cenere dopo ogni piovuta e comunque periodicamente, perchè ovviamente questa viene lavata via dall’acqua o dispersa dal vento.
Una soluzione che non tutti possono attuare è tenere anatre o galline faraone nell’orto che effettivamente sono risolutive per le lumache, ma che, soprattutto le anatre, possono anche danneggiare alcune coltivazioni.
Io sto risolvendo questo problema dividendo con dei recinti l’orto in vari settori, di cui uno a rotazione resta senza piante coltivate e viene pulito dagli uccelli, che tra l’altro lo concimano anche molto bene. In effetti per chi può è un ottimo sistema.
Ma si può fare anche in altri modi.
Innanzitutto, anche se può sembrare un po’ troppo laborioso, si possono raccogliere a mano le lumache, e ci sono vari modi per facilitarci questo compito.
Poichè le lumache vanno in giro soprattutto di notte non è facile stare lì con una torcia elettrica a raccoglierle.
Ma si possono lasciare tra le piante vari oggetti sotto ai quali le lumache vanno a nascondersi durante il giorno. Ad esempio dei vasi per fiori, tegole, coppi, tavole o altro sotto ai quali le lumache si rifugiano per resistere al caldo. A quel punto, noi poi dovremo solo passare durante il giorno a raccoglierle, per poi farne quello che ci pare. Un sistema simile è quello di mettere dei pezzi di telo di plastica bianca sopra le piantine al tramonto, e poi toglierli al mattino, che è il metodo col quale gli elicicoltori spostano le lumache da un settore dell’allevamento all’altro. Ha lo svantaggio che bisogna per forza andare al mattino a toglierli, per non lasciare le piante in ombra, mentre gli altri rifugi per lumache possono essere controllati a qualsiasi ora del giorno, ma il vantaggio che così è più facile catturare anche quelle lumachine che si muovono poco e che, specie nelle semine a spaglio, restano spesso attaccate sotto alle foglie.
Se nell’orto si fanno dei mucchi di potature, erbacce e simili, le lumache vi si vanno a rifugiare in gran numero e possono essere dei luoghi di raccolta fantastici se si ha l’accortezza di andarci poco dopo l’inizio di una pioggia. In pochi minuti se ne possono eliminare moltissime. Io ho scelto di tenere questi cumuli perché, non solo mi facilitano il compito di raccogliere le lumache, ma sono anche dei rifugi per tutti quelli che di lumache si nutrono.
Ma passiamo ora alle specie di animali selvatici che ci possono dare una mano.
Torniamo un attimo ai mucchi di erbacce: ho notato che, non solo vi si rifugiano molto volentieri lucertole e soprattutto orbettini, ma anche numerosi carabidi e stafilinidi, coleotteri tra i quali ci sono diversi ottimi predatori di lumache.
Altri posti utili per questi insetti possono essere tronchi appoggiati a terra, grosse pietre o altri oggetti simili, dove questi coleotteri e le loro larve si rifugiano durante il giorno per poi uscire a caccia di notte.
Un’altro formidabile predatore delle lumache è la larva delle lucciole.
Lavorando l’orto, ho pian piano tolto tutte le pietre che incontravo facendone dei mucchietti vicino agli alberi da frutto e agli olivi. Col tempo ho visto che vicino a questi mucchi di pietre si accumulavano tantissimi gusci di chiocciola vuoti. Non capivo perché tutte queste chiocciole andavano a morire proprio lì finché un giorno ho trovato diverse larve di lucciola tra i sassi.
Da allora faccio sempre in modo da lasciare un po’ di pietre sotto agli alberi: basta un mucchietto di mezzo metro di diametro, che tra l’altro fa da rifugio anche ai coleotteri di cui parlavo e d’estate è anche un ottimo rifugio per molte specie di ragni (che non si nutrono di lumache ma che sono comunque utili per tenere sotto controllo gli insetti nell’orto).
L’ultimo amico di cui voglio parlare è il rospo.
E un gran divoratore di tutto quello che si muove nell’orto, anche se purtroppo non è più comune come un tempo. Ha bisogno di luoghi ombrosi dove potersi riparare dal sole, quindi siepi o qualche macchia di cespugli che ombreggino bene il terreno. Un orto troppo “pulito” è controproducente per tanti motivi, ma ai rospi non piace proprio. Se poi si ha la possibilità di creare un piccolo stagno per la riproduzione di questi, e magari anche altri, preziosi anfibi è molto meglio. Anche le rane si nutrono di lumache ma hanno bisogno di un posto con l’acqua tutto l’anno, mentre i rospi vanno in acqua solo per la riproduzione. Quindi per i rospi basta anche uno stagno temporaneo che sia pieno d’acqua da gennaio-febbraio a maggio-giugno (a seconda della latitudine e altitudine del nostro orto). È importante che non sia una vasca dal bordo troppo alto, altrimenti i rospi non ce la fanno a scavalcare…meglio se il bordo è al livello del suolo.
È anche utile che ci siano delle piante nello stagno, sia perché quando i rospi depongono le uova avvolgono i cordoni gelatinosi intorno alle piante, sia perché le piante evitano la formazione di troppe alghe filamentose riducendo il contenuto di nutrienti nell’acqua e infine perché fanno da supporto alle piccole alghe di cui i girini si nutrono.
Se proprio nella vostra zona i rospi non ci sono, potete prendere un po’ di girini nei posti dove ce n’è in abbondanza. In genere dove si riproducono i rospi se ne trovano tantissimi, perchè ogni femmina può deporre fino a 10.000 uova a deposizione. I girini dei rospi si riconoscono da quelli delle rane perchè sono neri, come anche le uova racchiuse nei cordoni gelatinosi.
C’è chi obietterà che gli anfibi sono protetti dalla legge, ma sinceramente prendere qualche dozzina di girini in posti dove ce ne sono migliaia per poi permettere una maggiore diffusione della specie non mi sembra un delitto, anzi un modo per proteggere meglio questi anfibi che, come tutti gli animali di questo grupp, sono ovunque in grande sofferenza. Basta non esagerare.
a cura di Remo Angelini
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foto per gentile concessione dell’autore