Come d' Incanto di Elizabeth Hoyt

Creato il 16 settembre 2011 da Junerossblog
Direttamente dalla scrivania di Lucilla.
La storia è presto detta: alla metà del diciottesimo secolo, Helen, ex amante di un duca, fugge dal nido approntatole dal nobiluomo portandosi appresso i due figli avuti da lui, perchè si è improvvisamente resa conto della miseranda vita (dal punto di vista morale) che sta conducendo e decide di sparire per sfuggire alla vendetta dell'abbandonato.
Per rendersi uccel di bosco, non trova di meglio che piombare in Scozia in casa di tal sir Alistair Munroe, con tutta probabilità un avo scozzese di Marilyn, e insediarsi di forza come governante, insieme ai due figli. Sir Alistair è reduce dalla guerra con la Francia nelle Colonie americane ed è gravemente sfregiato e deluso dalla vita. Lei è bella e bisognosa d'aiuto, lui orbo e di nobili intenti, possono non sbocciare l'amore e il desiderio? Ovviamente no, tali sentimenti sono giusto dietro l'angolo del polveroso castello di Alistair.
Ed essendo un Passion, le scene "calde" si sprecano: sesso selvaggio sul letto, sulla scrivania, nello studio, se nel settecento fosse esistita la lavatrice l'avrebbero fatto indubbiamente anche lì. E qui cominciano le dolenti note, o proseguono, vista la banalità della trama: le descrizioni delle scene di sesso. Sempre eccessive, anche un pò ridicole. Mi spiego: l'autrice deve essere affezionata all'aggettivo "bollente", perchè lo mette dappertutto; seni bollenti, cosce bollenti, sguardi, spalle, pettorali maschili e femminili, gambe, ammennicoli virili vari, tutto bollente. Sono anche tornata qualche pagina indietro per controllare se non mi fossi sbagliata sull'ambientazione, magari era un contemporaneo ambientato sulle nostre spiagge in questo agosto, appunto, bollente. Ma no, nessuno sbaglio: è solo la passione che anima i due protagonisti che fa salire vertiginosamente le temperature, rischiando di squagliare il libro in mano alla lettrice perplessa.
Non posso esimermi dal citare un passo che ho trovato semplicemente esilarante: per la serie "sesso & frutta" ecco a voi il limone!
In breve: lui si appresta all'ennesima fatica erotica e improvvisamente tira fuori un limoncino "poco più grande dell'unghia del suo pollice" e lo spreme sul sesso di lei, apparentemente con fini anticoncezionali. Leggendo, mi si sono contratti anche i capelli! Ma come?! Davvero si usavano questi metodi? La mia esperienza di donna di mondo si arricchisce vieppiù ad ogni nuova lettura, anche se, pensando ad eventuali abrasioni da eccessiva attività sessuale, ho pensato :-"Chissà che bruciori!"
Ma Alistair non aveva finito, poichè il succo del limone così generosamente asperso viene da lui lappato direttamente, come dire, dalla coppa in cui lo aveva versato. E dove pensate che possa finire il limone strizzato? Ma sì, indovinato, proprio lì! Ignoro come venga estratto e la sua destinazione ultima, su cui preferisco stendere almeno sette veli pietosi.
Abbiamo letto di panna, cioccolata, pesche e dolci vari usate come sonde ginecologiche, ma l'aspro limone mancava all'appello, bene, ora la macedonia è completa.
Ecco, a parte queste deliranti scene di fruttofilia, il libro è senza infamia e senza lode, soprattuto senza lode e si conclude con l'immancabile lieto fine. Potevo risparrmiare qualche soldo, sapendolo prima: magari mi ci compravo un pò di frutta, evitando accuratamente il limone, frutto che non guarderò mai più nello stesso modo.
Lucilla