Un blitz in piena regola, un assalto con urla e minacce nel cuore della notte. Si sono vissuti momenti di tensione e di paura ieri sera nel ritiro del Toro sul lago d'Iseo: duecento ultrà del Brescia sono andati ad aggredire, fortunatamente solo in modo verbale, la squadra di Stefano Colantuono.
Poco dopo le 23 nella hall e nel cortile dell'albergo che ospitava i granata sono risuonate urla, insulti e intimidazioni nei confronti dei calciatori e del presidente Cairo, presente nel ritiro. La situazione non è degenerata grazie anche alla presenza dei due agenti Digos della Questura di Torino, presenti nel bresciano per tutelare l'incolumità e la serenità del Toro. La vigilia della finalissima, dunque, è degenerata e sembra riproporre lo stesso clima del giugno 1998, quando il Torino si giocava la serie A con il Perugia di Gaucci: alla vigilia della partita di ritorno in Umbria, infatti, la squadra granata venne aggredita nel suo ritiro dai tifosi biancorossi.
Cancellato il fair-play da parte del Brescia, sia a livello societario che di tifoseria, adesso tutte le attenzioni si spostano sulla partita di domani sera. La Questura di Brescia ha già consigliato ai tifosi granata di non mettersi in viaggio se non in possesso di regolare biglietto. I cancelli dell'obsoleto stadio Rigamonti apriranno con largo anticipo, intorno alle 17,30, per evitare code e pericolosi assembramenti.
Saranno comunque circa tremila i tifosi del Toro che arriveranno a Brescia: i 2.400 biglietti del settore ospiti ieri sono stati venduti in poche ore, ma grazie alle sollecitazioni del presidente Cairo, insieme con i prefetti delle due città, questa mattina saranno disponibili altri 400 tagliandi per i torinisti. E il Comune di Torino tornerà alla carica con Prefetto e Sky per autorizzare l’allestimento di un maxischermo in piazza San Carlo, onde evitare ulteriori tensioni e problemi.