Cronaca semi seria di una giornata memorabile.
Gli eventi, di seguito riportati, raccontano l’epico viaggio condotto da Sabrina Grementieri, effettuato per partecipare alla presentazione al pubblico dell’antologia E dopo Carosello tutte a nanna. Storie di donne e Mamma Rai
libro che raccoglie i racconti di diverse scrittrici italiane appartenenti a EWWA (European Writing Women Association). Storie che rispecchiano lo stile, l’esperienza di vita e la sensibilità di ogni singola autrice. Storie che ci faranno commuovere, sorridere, ricordare e che hanno come filo conduttore comune una delle trasmissioni più amate di Mamma Rai.
Tratto dal blog Parliamo di libri
Era una notte buia e tempestosa… anzi no, era un pomeriggio non troppo buio, ma molto tempestoso. La pioggia scrosciava di traverso, quasi in senso orizzontale, come usa qui al nord (perché a sud cade normale), inzuppando indumenti e pensieri e creando guadi quasi invalicabili anche per i SUV più attrezzati, sulle strade di una Milano da bere… e in cui affogare.
Come Lara Croft (l’altezza c’è… il resto anche), inarrestabile, affrontando mille pericoli guadagnò il suo ingresso alla macchina in attesa, esclamando adirata: “Ma che razza di pioggia avete qui a Milano?” (l’esclamazione era più colorita, ma va bene!)
Il suo viaggio era iniziato da quel di Imola, nelle serene e verdeggianti campagne romagnole, a causa di un evento che non solo l’avrebbe portata alla fama, ma avrebbe anche inesorabilmente segnato il suo percorso se, e solo SE… fosse riuscita a sopravvivere alla basculante del garage dell’amica Irma.
L’eroina era stata accompagnata in un rifugio sicuro dai suoi scagnozzi, in modo che potesse indossare la sua tenuta da combattimento e presenziare all’evento che la vedeva protagonista, quella stessa sera, in un luogo impervio da raggiungere in tempi strettissimi. La fretta, si sa, è cattiva consigliera e, dunque, proprio a causa di essa, la battagliera Sabrina transitò a passo di carica sotto la porta del garage, mentre un sortilegio, sferrato da forze invisibili, arcane e oscure (in realtà il mio dito sul telecomando), gettava un maleficio sull’odissea della nostra protagonista. Ed ecco che il portellone, divenuto improvvisamente una famelica ghigliottina, calò inesorabilmente sul coppino indifeso ed esposto, rischiando la decapitazione, della nostra indefessa protagonista, seduta stante. In alternativa, avrebbe potuto trasformarsi nel puffo brontolone (o in un ET molto meno simpatico)!
Estratta che fu la zucca… pardon, il trolley, dal baule della macchina, un colpo di bacchetta magica sortì una metamorfosi, quasi Kafkiana, trasformando la nostra eroina da pulcino bagnato in splendida condottiera… che restò comunque bagnata a causa di imponderabili circostanze (diamole un’attenuante…e, per la prossima volta, un asciugamano).
E via verso nuove avventure!