Come diventare agente di commercio

Creato il 04 giugno 2013 da Conoscereweb @Venditaonlineeu

Se si vuole intraprendere un lavoro dinamico e si ha una spiccata capacità dialettica e di convincimento, si può tentare la professione di agente di commercio. E’ una figura ormai usuale presso tutte le aziende ne settore commercio. E’ un ruolo da non confondere con quello del rappresentante di commercio o del procacciatore d’affari: l’agente di commercio promuove la conclusione di contratti per nome e conto dell’azienda, mettendo semplicemente in contatto le parti; il rappresentante, invece, ha il potere di concludere i vari contratti per nome e conto dell’azienda per cui lavora, in maniera continuativa e in una determinata zona esclusiva. Il procacciatore d’affari svolge questa attività in modo saltuario e occasionale, senza vincoli particolari.

Il lavoro di agente di commercio consiste, infatti, nel recarsi presso aziende ed esercizi commerciali, sponsorizzando prodotti o servizi utili per le aziende, percependo un compenso da parte della ditta proprietaria dei servizi erogati o dei beni.

Per intraprendere la professione di agente di commercio, è bene conseguire il diploma di istituto tecnico commerciale, oppure di ragioniere ed essere nel settore del commercio almeno da due anni. Visto che alcune Regioni hanno soppresso l’Albo apposito della Camera di Commercio, per comunicare l’inizio dell’attività basterà inviare alla Camera di Commercio, anche per via telematica, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, con allegato un documento che certifica la zona interessata, il ruolo da intraprendere, il versamento della tassa di concessione governativa, i documenti che attestano il possesso dei requisiti professionali. Se si devono trattare dei gioielli o oggetti particolari, ci vuole l’autorizzazione della Questura; inoltre, ci si deve recare all’Agenzia delle Entrate per aprire la partita IVA e trovare un commercialista, per fargli tenere la contabilità. Altro requisito molto importante è la patente e avere l’automobile, in quanto è indispensabile per  spostarsi da una parte all’altra della città o della Regione



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