Come diventare Ferrara e vivere feroci

Creato il 11 febbraio 2011 da Sogniebisogni

Mentre attendo a bordo campo, svogliato come un celerino in servizio ai mondiali di ping-pong, che si giochi questo inopinato e poco interessante derby Puritani vs. Puttani, assisto con infastidito malumore all’ennesima tonitruante discesa in campo del Giuliano Ferrara, disperso dietro l’assedio di qualche piatto di fettuccine dai tempi in cui girava per le piazze d’Italia con un carosello di feti al pomodoro in boatte di vetro trasparente, buscandosi salve di pomodorate e pernacchi dall’Alpi al Lilibeo.
Ferrara, non l’ultimo fra i baroni di questa fetida gerarchia di parolai che ci sa perché ottiene un seguito di corifei plaudenti qualsiasi cosa faccia. È intelliggggggente. È gggggggeniale. Lo sento ripetere da tanti anni che ormai lo considerano ovvio persino a sinistra, dando ragione al ministro Goebbels quando sosteneva che se nella zucca di uno sprovveduto imbecille si sparano un’immane quantità di cazzate tutti i giorni mandati in terra dal rozzo dio della propaganda alla fine, molto probabilmente, persino delle invereconde cazzonerie potranno passare per dogmi di fede.
Ferrara è un bamboccione narcisista-stalinista, cresciuto come cortigiano alto-borghese sulle ginocchia di Togliatti, poi in ginocchio di fronte a Craxi, indi al soldo del duca suo attuale. Passa per intelligente mentre nella migliore delle ipotesi è un secchioncello isterico che fa bella figura perché si agita in una gabbia di cercopitechi analfabeti che si lasciano intercettare dal maresciallo La Trippa mentre parlano di puttane e cocaina, stupefacendosi quando poi si scopre che è un reato.

Volete diventare come Giuliano Ferrara? E’ facilissimo anche se sconsigliabile. Predispongo per voi un agile manualetto:

Prima di tutto presupponete di essere ricchi sfondati e col culo parato, se no col cazzo. Poi sottoponetevi a una dieta ingozzante per diventare dei barili di lardo, possibilmente con delikatessen pregiate e rare, foie gras e tartufi, mica con le patatine del Burger King, pezzenti! Pettinatevi e incipriatevi quotidianamente i peli che vi crescono sulla lingua: il modo migliore è sempre quello di leccare un culo avvizzito, ma sicuramente ci sono altri metodi non ignoti nelle principali redazioni dei quotidiani nazionali. Con i peli avanzati dalla lingua mettete su una barba da spauracchio e vestitevi come un dandy. Il vestito e la barbona fanno tanto personaggio e il personaggio non deve aver nulla di preciso da dire, come le maschere della commedia dell’arte può recitare a soggetto oppure cavarsela con due capriole e un rutto. Dite la vostra su qualsiasi argomento, dalla fisica nucleare alla teologia, sparando con linguaggio roboante delle banalità talmente triviali o dei paradossi talmente stupidi che una parte degli sprovveduto ascoltatori comincia a sospettare che siete anticonformisti (basta dire che d’inverno fa caldo per diventare una «voce fuori dal coro» o dal culo). Per esempio rendete noto a tutti che la religione è un ottimo instrumentum regni, che prima di voi non ci aveva pensato proprio nessuno. Non preoccupatevi se è banale, ci sarà sempre qualche sciacqualattughe di commentatore politico che era assente in classe quando spiegavano Machiavelli e griderà al miracolo. Dite anche che l’acqua calda scotta e le stagioni non sono più quelle di una volta, però urlando a un talk-show preserale, non nel solito tram sovraffollato dove non vi sente nessuno. Di fronte a qualunque questione che richieda una presa di posizione potete optare 1) Una terrificante esibizione di cinismo e cattiveria: «I bambini afghani muoiono bruciati dal fosforo bianco? Ma non lo sanno queste anime belle della sinistra che la guerra brucia? Se lo facciano raccontare da Tolstoj [etc. ad libitum]» 2) Un iroso ricorso al più bieco sentimentalismo: «I diritti umani! Sono in pericolo! Vi rendete conto? Inquisire un uomo indifeso solo perché ama le feste, spiarlo nella sua intimità umiliandolo! Signori, stiamo esagerando! [etc. ad libitum]». Aggiungere due battutine sarcastiche quando serve. Con questi elementari trucchetti retorici potete sopravvivere a qualunque sconvolgimento dello scacchiere giornalistico italiano, essere considerato un cane sciolto, rimpinzato di soldi e fatto ministro. Datevi da fare e che la fortuna v’assista.


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