Come diventare “locavoro”?

Da Labottegadelgusto @DOLdigusto

La copertina del Time e i “locavori”

In merito all’ultimo post pubblicato “Locavori & Bottega del Gusto sul web? Per quattro!” in tanti hanno richiesto più informazioni sulla parola “Locavoro”… 

Questa parola, compresa nel titolo del nostro blog, conosciuta agli “habitué” di Proloco Dol e da chi segue il nostro lavoro o, con cura, la propria dieta (o il proprio territorio ; – ), è un neologismo collegato al consumo critico e al concetto di filiera corta e tratto dall’inglese-americano e ufficialmente apparso nel “New American Oxford Dictionary” del 2007. Dall’ingl. locavore, a sua volta composto dall’agg. local (‘locale’) e dal confisso -vore(‘-voro’).

In breve si tratta di chi mangia solo prodotti locali.

Quindi un locavoro mangia tutto, purché sia stato prodotto nel raggio di un centinaio di km o poco più dal proprio luogo di abituale esistenza. E tutto ciò a che pro? Per ridurre l’impatto ambientale delle proprie abitudini alimentari. Meno viaggiano i prodotti, più freschi sono quando li mangiamo, meno emissioni di CO2 causiamo.

(Dal post “W i Locavori! Per entrare nel club esclusivissimo mangia DOL!“)

Per saperne di più:

Perché le parole definiscono la realtà e i nuovi stili di vita, ma anche perché crediamo nell’ineffabilità delle sensazioni del gusto, dell’olfatto, del tatto e della coerenza con la realtà delle nostre azioni quotidiane: per voi e per il vostro territorio, potrete provare cosa significa essere “locavoro” da Proloco Dol in via Domenico Panaroli al numero 35, quartiere di Centocelle a Roma.

Fonte immagine: Time (che ci dà lo spunto per riprendere la notizia della nostra selezione riportata nel giornale: il Conciato di San Vittore sul "Time";- ))


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