C’era una strada in cui qualche esercente pretendeva il diritto dei suoi clienti a usarla come un parcheggio riservato, sennò gli calava il fatturato. C’era una volta.
Gia, perché con la nota scritta pochi giorni fa dall’assessore al Traffico e alla mobilità del VII Municipio Raffaele Morgia, la modifica sperimentale alla viabilità di via Albalonga (di cui tanto abbiamo parlato su questo blog) sarebbe finalmente ad un passo dalla sua trasformazione in “definitiva”. La fase sperimentale, cominciata l’8 settembre di quest’anno, voluta fortemente dai residenti e realizzata grazie all’interessamento congiunto del Municipio VII e di Polizia Roma Capitale, è dunque prossima alla sua conclusione. Il Municipio ha mantenuto la sua parola, fase sperimentale breve e poi inoltro di un parere al Dipartimento Mobilità. E così è stato. Fortunatamente il parere ha ascoltato il parere tecnico (quello del Gruppo VII Appio nella persona del Comandante Lorenzo Botta) e il parere dei residenti (c’è stata anche una raccolta di firme da parte del gruppo Cittadini Re di Roma depositata in Municipio per sollecitare la fine della fase sperimentale). Adesso la decisione spetta all’assessore Guido Improta, che ha tutti gli elementi necessari per avviare una progettazione seria ed efficace della strada. Il modello funziona, è chiaro. E per capirlo ci vuole poco. Basta sedersi ad un tavolino all’aperto del bar e prendersi un dolce in santa pace. Oppure entrare dentro a prendersi un caffè senza l’assillo degli avvisi all’altoparlante. Così sembra davvero una favola.
Si tratta solo, e il Dipartimento Mobilità non deve ignorarlo, di affinare ulteriormente l'arredo urbano. La prescrizione del VII Municipio, infatti, ci fa piacere da una parte, ma ci preoccupa un filo dall'altra. Non c'è da "rendere definitiva l'attuale sistemazione", c'è da renderla definitiva con qualche modifica perché, come appurato diffusamente, la carreggiata è rimasta un filo troppo larga e consente la sosta selvaggia in alcuni punti sia della carreggiata stessa sia dell'intersezione come si vede, in alto, nella foto qua sopra in prossimità dell'incrocio. Insomma quattro cose ci auguriamo: che la trasformazione da provvisoria a definitiva sia immediata, che interessi anche il tratto di strada fino ad ora non interessato, che porti qualche ulteriore piccola modifica e che questo modello (parcheggi motorini al centro, o piccole aree verdi al centro, o corsie ciclabili leggere ai lati o qualsiasi cosa che tolga spazio alla sosta selvaggia) venga replicato in decine e centinaia di tante altre strade in città: perché il problema della sosta selvaggia a Roma è determinato soprattutto dalle errate dimensioni delle carreggiate. E così, a costo irrisorio, si riqualificano intere strade.
Via Albalonga è il fronte simbolico cittadino dove si è dimostrato, grazie all'impegno dei residenti, al supporto dei blog, alla fiducia dei Vigili Urbani nella persona di Comandante Generale e Comandante di gruppo, che la sosta selvaggia si può battere grazie ad un corretto arredo urbano: sempre presente, non corruttibile, mai scioperante, non costoso, attivo 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno senza un minuto di pausa. Valorizziamo il modello e replichiamolo dovunque.