Sul Corriere della Sera di oggi, giovedì 7 gennaio, Renato Benedetto ha raccontato i numeri dei parlamentari che eletti con un partito durante la legislatura corrente, iniziata nel marzo del 2013, hanno poi cambiato formazione. Senza tenere conto dei passaggi nel gruppo Misto e di altri casi particolari, il numero è piuttosto alto. Ci sono anche due grafici, uno per la Camera e uno per il Senato. A rendere possibile un cambio di partito dopo l’elezione è l’articolo 67 della Costituzione che tutela la libertà di idee e di espressione di ogni singolo parlamentare stabilendo che non c’è alcun vincolo di mandato né verso il partito a cui quel parlamentare apparteneva quando si era candidato, né verso il programma elettorale o gli elettori.
L’ultimo è stato, a dicembre, il deputato messinese Francantonio Genovese: è passato dal Pd a Forza Italia (la sua seguace, Maria Tindara Gullo, l’ha invece preceduto di pochi giorni). Con lui sono 226. Sono tanti i parlamentari che – quando è trascorsa poco più di metà legislatura – hanno cambiato formazione di appartenenza in Parlamento.
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Fonte: Il Post